Beni culturali. Ministro Bonisoli a Cosenza: “Potenziale c’è, serve intervento sistematico”
Il Ministro per i beni culturali, Alberto Bonisoli, si è recato oggi in visita nel centro storico del capoluogo bruzio.
L’impatto è sembrato fin da subito positivo e il titolare del dicastero ha esordito sostenendo come vi sia un potenziale per la città ma che “per essere sfruttato ha bisogno di un intervento sistematico, io – ha rimarcato - comincerei dall'urbanistica e dalla viabilità".
“Immaginate – ha aggiunto il ministro - che si faccia uno sforzo comunicativo importante per raccontare nel mondo il patrimonio culturale che c'è a Cosenza. Oggi i flussi turistici viaggiano in aereo, li carichiamo su una navetta e li portiamo a Cosenza. Ma, banalmente, dove vanno, che percorso fanno, cosa vedono?”
Facendo riferimento ai fondi previsti già dal suo predecessore, Dario Franceschini, Bonisoli ha ricordato che ci sono 90 milioni e che “sono pronti, non abbiamo problemi di cassa e li vogliamo spendere tutti ma con un senso e voglio finire il mio lavoro con i cassetti vuoti, fondi destinati e non spesi ce ne sono troppi in Italia, è un problema che abbiamo a livello di Pubblica amministrazione”.
Il primo passaggio, ha poi spiegato, è un incontro preliminare che si terrà a Roma, per la metà di febbraio, “e farò delle domande, vorrei una visione per il centro storico, chiederò di immaginare delle attività mi interessa la visione di quello che sarà il centro storico tra 30 anni: qualsiasi cosa andiamo a spendere ha senso oppure no? Perché se non ha senso stiamo sprecando i soldi dei contribuenti”, ha concluso.
Il ministro ha inoltre visitato Rossano e ha visionato il Codex Purpureus Rossanensis, un manoscritto greco del VI secolo conservato nel Museo Diocesiano e del Codex della cittadina ionica cosentina.
Bonisoli ha sfogliato una pagina di questo delicatissimo manoscritto e si è quindi detto “onorato ed emozionato”, aggiungendo che il “Codex deve farci riflettere sul potenziale che la cultura può avere in questo territorio. Mi vengono in mente due riflessioni”.
“La prima – ha affermato - è che i beni devono essere protetti il più possibile perché sono un patrimonio ereditato dai nostri avi e che lasceremo alle generazioni future. Nel Mezzogiorno, poi, questo patrimonio è immenso e molto articolato”.
“La seconda – ha poi puntualizzato - è che la cultura, soprattutto in Calabria e in generale nel Mezzogiorno, può essere un modo per creare occasioni di occupazione. Avere un tesoro come questo e non farlo conoscere a tutto il mondo è un peccato. Il Codex è patrimonio mondiale dell'Unesco e bisogna indurre i turisti a venire a vederlo”.
All'incontro con il ministro erano presenti il Vescovo di Rossano Giuseppe Satriano, il commissario prefettizio del comune di Rossano-Corigliano Domenico Bagnato, il prefetto di Cosenza Paola Galeone e i vertici del Mibac, il segretario generale Giovanni Panebianco e il capo di gabinetto Tiziana Coccoluto.
(ultimo aggiornamento 18:49)