Ferrara (M5S): “European ‘ndrangheta connection, istituzioni ferme a guardare”
“Mentre l’Unione europea sta ancora lavorando, nonostante i nostri solleciti, all’adozione di una definizione comune a livello europeo del reato di associazione mafiosa, due organizzazioni criminali, fra le più pericolose, ‘ndrangheta e mafia albanese, hanno stretto una solida alleanza che gli vale il controllo del traffico di droga nei porti del nord Europa, Rotterdam e Anversa nello specifico”.
L’eurodeputata Laura Ferrara, relatrice del Report sulla lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, torna ancora una volta sul fenomeno mafioso come emergenza transfrontaliera.
“Questo nuovo sodalizio – continua la Ferrara - fra ‘ndrangheta e gruppi criminali di origine albanese ma attivi nei sobborghi londinesi, portata alla luce dalla polizia britannica ed analizzati dal The Guardian, delinea come da un lato il crimine organizzato di stampo mafioso sia già fortemente attivo in Europa ed abbia un campo di operatività di carattere transnazionale. Dall’altro lato abbiamo una carenza di norme comuni e di provvedimenti legislativi europei per contrastare efficacemente l'associazione a delinquere di stampo mafioso”.
“Esattamente ciò che scrivevo, - denotala pentastellata - oltre un mese fa, in seguito all’operazione European ‘ndrangheta connection, al Commissario Julian King in una lettera. La richiesta era diretta ad attivarsi per l’elaborazione di una proposta legislativa che preveda norme minime e sanzioni concernenti un reato analogo all'associazione a delinquere di stampo mafioso, così come previsto nel report di cui sono stata relatrice, approvato dal Parlamento europeo, ed in linea con quanto stabilito dall’art. 83 Tfue”.
“Nella sua risposta il Commissario ammette la necessità di rafforzare il quadro giuridico per consentire un più facile accesso alle informazioni, King fa esplicito riferimento ad una proposta del 2018 relativa alla facilitazione dell'accesso alle informazioni finanziarie da parte delle forze dell'ordine non ancora adottata, così come esistono altre definizioni e raccomandazioni che in qualche modo, potrebbero andare nella direzione di una maggiore collaborazione fra le autorità preposte alle indagini di tutti gli Stati membri".
“Questo a mio avviso non basta – afferma la Ferrara -, l’obiettivo che l’unione europea deve perseguire è quello di superare le differenze fra le normative degli stati membri, permettere, quindi, una migliore cooperazione delle forze dell'ordine a livello europeo e combattere più efficacemente le mafie. La percezione del pericolo rappresentato dalla mafia in Paesi diversi dall’Italia è decisamente sottovalutata anche perché vi sono importanti interessi economici in gioco in quanto i proventi dell’attività criminosa vengono reinvestiti spesso nell'economia reale di questi paesi privi di idonei strumenti di contrasto”.
“Il tempo delle analisi e dei negoziati è scaduto, la ‘ndrangheta ha ampiamente esteso i propri tentacoli oltre i confini nazionali e porta avanti fiorenti collaborazioni con altre organizzazioni criminali. Le Istituzioni – conclude l’eurodeputata del M5S – invece di legiferare per contrastare questi fenomeni rimangono a guardare ferme ancora ad una fase embrionale”.