Pdl Lamezia Terme: Non è poco il tempo che ci è concesso, è molto quello che abbiamo perduto!
Non è sbagliato pensare che anche nell’opposizione c’è chi rema contro gli sforzi degli eletti del pdl che vogliono fare cambiare rotta alle logiche degli inciuci e al clima propagandistico che sta devastando la nostra città. Non è tuttavia sempre accettabile che questioni istituzionali vengano gettate nell’arena dello scontro politico. Chi crede nel dialogo come fondamento per fare democrazia, deve favorire la chiarezza e riconoscere che ci sono sfide comuni che richiedono lealtà e maturità politica. La questione della legalità dei lavori consiliari è tra tutte forse quella cruciale per il corretto equilibrio democratico del potere in capo al sindaco e di quello dell’organo consiliare, rappresentato dal Presidente del Consiglio . Se al Sindaco spetta il compito guidare la città egli deve garantire la necessaria serenità all’Organo consiliare che delibera su interessi pubblici che condizionano la vita dei cittadini. Al Presidente è affidata la salvaguardia legale e democratica del percorso dei lavori, della dignità del ruolo dei consiglieri, osservando il regolamento senza deroghe sui principi cardini. Tutte le volte in cui la scelta di chi presiede un organo democratico e rappresentativo del popolo opera in una direzione diversa, talvolta contraria, interrogare gli autori è un atto doveroso che rafforza i diritti dei cittadini. Dalla formulazione tecnicamente diversa, il significato delle interrogazioni è lineare: ma cosa state combinando? Perché non osservate le regole? Perché scegliete di invertire le priorità che i cittadini vi hanno affidato? Perchè e per conto di chi vi state mettendo a seminare vento? L’interrogazione di Fabrizio Cicchitto interpreta questo giusto presidio e lancia un segnale a chi amministra le sorti di una città che, come tutte le altre, è tenuta a dimostrare rispetto delle norme che garantiscono il funzionamento legale e democratico dell’Ente. Lo fa perché due occhioni grandi di un Sindaco non possono bastare a fare grande Lamezia, garantire una grande democrazia, una grande città, un grande politica e un grande futuro. La macchina guidata da chi ne ha il potere deve osservare regole precise, a prescindere dal colore politico: lo scopo dell’interrogazione di Cicchitto è molto più nobile di quello che intende perseguire chi manovra il sipario del palco cittadino e sulla realtà dei fatti riflette immagini di fantasmi, dubbi e incertezze antiche. Personalmente, ribadisco è un mio parere, la svista da parte della Presidenza è verosimile ma non è un errore tanto grave non averla considerata in tempo. Una svista può accadere, una volta. Appare più grave la speculazione che si sta consentendo e che rischia di innescare il circuito dei veleni che adopera i soliti fantasmi, alimenta le facili contrapposizioni, altera la realtà dei fatti per delegittimare avversari politici, con il terribile risultato di costringere una città grande a vestire i soliti panni stretti di una “cattiva politica”, che purtroppo non è né di centrodestra, né centrosinistra. Con tutta la comprensione del mondo per le uscite di vaga cognizione dei fatti con cui gli stati generali della sinistra calabrese hanno fatto quadrato sull’allertamento del sindaco, non sono auspicabili manovre polverose che possono confondere le idee e deformare le opinioni dei cittadini inermi. Sì a discuterne ma con realismo, responsabilità e rispetto della verità dei fatti. Se la sinistra vuole rafforzare il lavoro faticoso e difficile che a Lamezia dice di voler portare avanti ha una condizione da garantire: affermare una civiltà politica in cui la democrazia è strumento per decidere “attraverso” la partecipazione. E non per mortificare con la forza de i numeri la qualità delle proposte utili alla città: Non è poco il tempo che ci è concesso, è molto quello che abbiamo perduto!