Porto Gioia tauro: Sul, strumenti a lavoratori per salto qualità
"Oggi possiamo dire che, finalmente, abbiamo chiaro il quadro della situazione di crisi al porto di Gioia Tauro". Lo dichiara Antonio Pronesti' segretario nazionale del SUL. "Una situazione - aggiunge - che potrebbe sembrare contorta, ma che e' invece di una semplicita' unica. Problemi tra terminalista e armatore, il primo che vuole nascondere le proprie lacune addossando sui lavoratori le colpe dell' inefficienza e il secondo che cerca di sfruttare la situazione che si e' venuta a creare a Gioia Tauro anche per le scelte imprenditoriali di Contship. Alla provocazione della Presidente Battistello, inopportuna ed efficace nello stesso tempo, non possiamo pero' non rispondere: per aumentare la produttivita' non serve fare patti con la 'ndrangheta, ma basta dare gli strumenti ai lavoratori per farli ritornare primi della classe, una posizione che hanno tenuto per lungo tempo grazie alla loro professionalita' che sicuramente non si e' persa. Una cosa che MCT, dal dicembre 2006 ad oggi, si e' rifiutata di fare e a nulla e' valso, ogni tentativo di coinvolgimento della Presidente, sulle reali problematiche che affliggono l'azienda". Il Coordinamento Portuali SUL piu' volte ha inoltrato direttamente alla Presidente documentazione e richieste di intervento, ma fino alla meta' di gennaio '11 nulla di nulla. Solo ora, dopo 4 insistenti anni, in occasione dell'ultimo confronto in azienda legato anche alle ultime vicissitudini, l'AD di Contship Italia a nome e per conto della Presidente ci comunicava la volonta' del Gruppo di confrontarsi sulle problematiche sollecitate, una posizione che intravediamo anche nell'intervento della Sig.ra Battistello, ma che dobbiamo necessariamente verificare visto i trascorsi. Meglio tardi che mai, chissa'". "La situazione che si e' venuta a creare a Gioia Tauro, per tutti quelli onesti intellettualmente, non puo' essere addebitata ai lavoratori anche perche' proprio loro stessi avvalendosi del Coordinamento SUL hanno piu' volte voluto sollecitare l'azienda ad intraprendere iniziative per migliorare la produttivita' nello scalo. Potremmo a questo punto andare a cercare i colpevoli anche noi, ma non e' certo questo l'obiettivo che abbiamo. Noi vogliamo salvaguardare e sviluppare l'occupazione nell'area e difendere i diritti e le tutele dei lavoratori, quindi pensiamo di contribuire, insieme a tutti gli altri soggetti preposti, a ricostruire la competitivita' dello scalo nella consapevolezza che non si puo' piu' confidare sui monopoli e nella convinzione che la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla diversificazione delle attivita' sia l'elemento vincente di questa sfida. Non molleremo l'azione intrapresa per convincere gli Enti locali ed il Governo ad adoperarsi a sostegno della competitivita' dello scalo con gli interventi piu' volte sollecitati come rendere zona franca l'area, prevedere la defiscalizzazione degli oneri sociali, l'eliminazione dell'accise, l'abbattimento delle tasse di ancoraggio, ma siamo convinti che non bastera' se non c'e' una reale intenzione degli attuali attori di reinvestire su Gioia Tauro. Dai report mediatici emerge che lo scalo gioiese non e' certo tra i peggiori anche se il mercato, incurante delle condizioni in cui versa lo scalo, pretende di piu'. Una condizione che si potra' sicuramente migliorare se oltre alle ventilate incentivazioni si pensera' a mettere nella condizione idonea i lavoratori a fornire la loro prestazione. Bisogna rimodernare i mezzi ormai fatiscenti, adeguare le gru, adeguare il piazzale e riorganizzare il lavoro, in breve bisogna reinvestire su Gioia Tauro e non nascondere le proprie lacune o i propri problemi addossando le colpe ai lavoratori e questo monito vale sia per il terminalista che per l'armatore. Dietro i loro giochi e i loro interessi - conclude la nota stampa del Sul - ci sono delle persone che hanno dignita' e non intendono svenderla per soddisfare i capricci del mercato o di manager senza scrupoli".