Gallo (Regione): “Welfare come al supermercato, ma senza il rapporto qualità prezzo”
“La svolta in negativo che rischia di affossare del tutto il già fragile sistema del welfare calabrese è racchiusa in una comunicazione che a fine dicembre l’assessorato alle politiche sociali ha trasmesso al Dipartimento, con l’invito a cambiare registro nelle procedure di affidamento dei servizi affidati non a chi garantisce qualità, ma a chi assicurerà il prezzo più basso”.
“Se alle parole seguissero i fatti, - osserva il consigliere regionale Gianluca Gallo, si scriverebbe per i calabresi un’altra pagina nera nel campo dei diritti basilari della persona. Secondo il capogruppo della Cdl, “il pericolo, evidente ed alquanto concreto, è di imporre la legge del risparmio sulla qualità del servizio: introdurre quale unico parametro di riferimento quello della miglior offerta economica significa sacrificare ogni altra valutazione”.
“Col risultato - aggiunge Gallo, di far dipendere l’accoglienza dei minori, degli anziani e delle persone con disabilità non dalle caratteristiche intrinseche del servizio, ma solo ed esclusivamente dal suo prezzo, che più basso sarà più sarà conveniente per la Regione, ma non per l’assistito, inevitabilmente costretto a rinunciare a qualità ed efficienza”.
Il sistema prefigurato, che tra l’altro finirà per spazzar via i piccoli operatori a vantaggio dei grandi, aprendo squarci anche nel già lacero tessuto occupazionale, “è il segno di una sinistra che predica bene e razzola male, trattando il welfare come fosse un supermercato. Ed il tutto per mera incapacità politica, radicata nell’impianto di una presunta riforma spazzata via dai Tribunali e mai realmente riformulata, nonostante gli avvisi e gli appelli delle forze politiche e di associazioni ed enti del Terzo Settore”.
Un punto, quello della mancata revisione della riforma bocciata nel corso del 2018 da Tar e Consiglio di Stato, che continua a manifestare i suoi effetti nefasti sul piano della programmazione.
"Ad oggi, ad anno abbondantemente iniziato – sottolinea l’esponente della Cdl – le strutture socioassistenziali, in attesa di pagamenti per le prestazioni erogate nei mesi scorsi, sono indotte ad operare in assenza di convenzioni: mancano ancora i rinnovi dei contratti. Intanto, però, le stesse strutture continuano ad assicurare i servizi, per evitare la paralisi del welfare, a tutela degli assistiti, e per scongiurare migliaia di licenziamenti, anche se inevitabilmente i lavoratori sono costretti a condividere lo stato di disagio”.
Conclude Gallo. “La giunta che voleva cambiare il volto e l’anima del welfare calabrese ha clamorosamente fallito e continua a perseverare diabolicamente nei propri errori. Stupisce, nella vicenda, il silenzio complice e forse interessato del centrosinistra. Un dato tuttavia secondario, anzi marginale, a fronte del disagio patito dai calabresi. Occorre una riforma reale, che superi la controriforma targata Oliverio: una battaglia di civiltà – conclude - che porteremo avanti in Consiglio ed in ogni sede”.