Taurianova comune virtuoso: intervista di Presa Diretta, ma non va in onda
“Contrasto alla povertà e politiche di housing sociale” è lo speciale andato in onda lunedì scorso su Rai 3.
Ad intervenire in trasmissione è stato il Responsabile del Terzo Settore del Comune di Taurianova Andrea Canale, che era stato contattato dalla redazione di Presa Diretta, per rilasciare un’intervista sui progetti messi in campo nell’Ambito territoriale.
“Purtroppo però non è andato in onda e nessun riferimento è stato fatto, durante la trasmissione, circa gli importanti progetti che nel nostro territorio si realizzano, con grande impegno e sacrificio, sul fronte delle politiche sociali”.
“Chi nasce povero rimane povero, ma a che punto siamo con le politiche sociali? È questa la domanda che si è posta la redazione di Presa Diretta – spiega la nota. Le premesse per delineare lo stato di salute del Welfare nazionale e locale c’erano tutte. Una giornalista in giro per l’Italia, il viaggio da Nord a Sud e il tipico schema di contrapposizione tra storiche e irrisolte criticità, ed esempi virtuosi, entrambi portati agli estremi: o sei all’inferno o sei al paradiso, nel mezzo nemmeno l’ombra di un dubbio che, forse, senza scomodare Cicerone, è bella la casa ma a volte solo perché descritta dal suo padrone.”
“Interessante questa contrapposizione, - riflette Canale - che pare, però, per il giornalismo d’inchiesta, esista solo da Roma in su, come se esistesse a prescindere, un meccanismo di conformazione sociale, che al centro nord porta all’adesione a circoli virtuosi e ad al sud a circoli viziosi.
Lo schema funziona, chi ascolta la narrazione giornalistica è investito da contrapposizioni di argomenti, posti anche in situazioni completamente differenti ma sempre attinenti all’argomento trattato; è il giornalismo d’inchiesta, quello dei mille punti di vista e dell’ampia panoramica, della triste realtà, quasi sempre descritta dalla controparte, da chi è sopraffatto, che sconforta l’ascoltatore che per un attimo si sente solidale e anti sistema, ma in fondo gli riserva una speranza quando allo stesso viene servito l’esempio virtuoso, spesso descritto dal protagonista e mai dalla controparte”.
“Chi nasce in Calabria rimane Calabrese, ci viene da pensare, perché ci chiediamo e domandiamo, possibile che in Calabria non esistano esempi virtuosi? Possibile che, nello spegnere la tv rimane l’amarezza di un apparente segno di speranza, che l’aver descritto uno e uno solo esempio virtuoso avrebbe potuto lasciarci? È stato bello quando, sollecitati dalla redazione di Presa Diretta, abbiamo raccontato la nostra esperienza di amministrazione virtuosa, non lo abbiamo fatto di nostra volontà, abbiamo aspettato, sicuri del nostro operato, che qualcuno si accorgesse di noi. Non lo abbiamo mai sperato e preteso, non abbiamo bisogno né di visibilità né di pubblicità, ma se veniamo eletti ad esempio virtuoso, perché riconosciuti come un’isola felice in un contesto difficile e pieno di criticità, se questo riconoscimento è frutto non di un’operazione auto referenziale fine a se stessa, ma di risultati visibili e tangibili, ci chiediamo perché non rappresentare ciò che è, consapevoli che le criticità ancora prevalgono, e invece rappresentare in modo approssimativo ciò che conviene ed è più facile rappresentare”?
“Avete raccontato quello che è, quello che potrebbe essere, ma avete dimenticato quello che dovrebbe essere e ci duole perché un piccolo esempio virtuoso in Calabria esiste, che in fondo è quello che appunto dovrebbe essere, e voi lo sapevate perché ci siete venuti a cercare. Ci siamo guardati, confrontati e non abbiamo fatto fatica a convincervi che esiste una speranza anche da noi” - avanza la nota.
“Pertanto, non vi rimproveriamo di non averci capito, ma di averci illuso che il nostro esempio di buona amministrazione, che voi stessi ci avete riconosciuto, non sia diventato testimonianza, testimonianza di una Calabria che cova una speranza. Se ci è riconosciuta una certa capacità nella gestione integrata dei fondi rivolti al welfare, non di certo volevamo essere eretti a spot per la Calabria, non di certo cercavamo proclamazioni pubbliche. Cercavamo invece una speranza che abbiamo seminato e che volevamo testimoniare. Vogliamo considerarla un’occasione mancata e non una scorrettezza, ci basta sapere che anche se nella narrazione ci avete dimenticato, avete capito da quale parte stiamo. Ci avete cercato e ci avete trovato, - closa nota - e ci ritroverete con lo stesso entusiasmo e con la stessa speranza di sempre”.