La ‘ndrangheta conquista il ricco Veneto: imprenditori e mafia in raccordo fra di loro, sette arresti
La ‘ndrangheta ed imprenditori del Veneto in “raccordo” fra di loro. È la prima volta che un’indagine porta alla luce gli interessi e l’operatività della criminalità organizzata calabrese nella ricca regione del nordest, finora ritenuta - forse ingenuamente - scevra da “condizionamenti” mafiosi.
L’esatto contrario emergerebbe invece dall’operazione denominata “Terry”: all’alba di stamani il blitz durante il quale i carabinieri del Ros, in collaborazione con i colleghi dei Comandi provinciali di Verona, Venezia, Vicenza, Treviso, Ancona, Genova e Crotone, stanno eseguendo sette provvedimenti cautelari e una ventina di perquisizioni.
Agli indagati si contestano diversi reati che vanno dall’estorsione alla violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, dal trasferimento fraudolento di valori alla resistenza a pubblico ufficiale; ma anche incendio, minaccia, tentata frode processuale. Il tutto commesso con modalità mafiose ai sensi dell'articolo 416 bis, l’associazione a delinquere, per intenderci.
Le investigazioni sono partite due anni fa, nel 2017, sotto la direzione della Procura distrettuale antimafia di Venezia. Gli inquirenti avrebbero ricostruito diverse e diversificate attività criminali ad opera di un nucleo familiare, i Multari, trasferitosi nel veronese da oltre 30 anni.
Maggiori dettagli saranno forniti dopo le 11 di stamani nel corso di una conferenza presso la procura del capoluogo veneto.