Mendicino: al Teatro Comunale “Cosa vuoi che sia una Canzone”
Arriva al Teatro di Mendicino una nuova edizione della Rassegna “Cosa vuoi che sia una Canzone” le cui prime edizioni si erano svolte al Teatro Gambaro di San Fili nell’ambito della Residenza Teatri Meridiani con la presenza di importanti ospiti protagonisti della “Storia della Canzone” in Italia, Massimo Bubola, Mimmo Cavallo, Patrizio Trampetti, Claudio Lolli, Dario Brunori, Emanuele Belloni, Peppe Voltarelli.
Quest’anno la Rassegna ritorna per merito della Fondazione Lilli Funaro che l’ha voluta inserire nelle proprie attività culturali che da sempre affiancano e promuovono le attività scientifiche e di sostegno alla ricerca sui tumori. È opportuno ricordare che la Fondazione Lilli ha da sempre svolto promozione dei propri scopi attraverso la Canzone d’Autore organizzando negli anni concerti di Francesco De Gregori, Pino Daniele, Dario Brunori, Roberto Vecchioni, Fiorella Mannoia, Gino Paoli solo per citarne qualcuno.
Affiancano la Fondazione nell’organizzazione l’Associazione Oltrezona e la Compagnia Porta Cenere diretta da Mario Massaro che gestisce il Teatro di Mendicino.
La Direzione Artistica è di Renato Costabile che l’ha ideata e diretta dalla prima edizione e che definisce “Cosa Vuoi che sia una Canzone” un modo d’osservare a 360 gradi il mondo della canzone e che presuppone un approccio diverso da parte sia dei musicisti che del pubblico. Alcuni protagonisti della musica italiana si raccontano sul palco al pubblico attraverso le loro parole, la loro musica, le loro canzoni senza il supporto di grosse band in grandi ambienti, ma quasi sempre da soli o insieme a pochi musicisti in un piccolo teatro.
Un modo che permette di conoscere i musicisti in maniera più intima rispetto alla situazione del classico concerto, in una dimensione che favorisce un rapporto più intimo e immediato con il pubblico. Un incontro che non è una semplice proposta di ascolto di canzoni ma un viaggio tra le storie artistiche e personali dei musicisti, un viaggio che non appartiene solo all’autore delle canzoni ma anche alle nostre storie, private e comuni.
Secondo Costabile “forse questa costante presenza quotidiana nella nostra vita, a volte, ci fa perdere di vista possibili analisi di tipo estetico verso una forma d’arte che è un vero e proprio ponte attraverso diversi generi musicali e che in special modo negli ultimi cinquant’anni è intervenuta ed ha influenzato diversi campi non solo prettamente artistici. E, dal punto di vista estetico, la particolarità di questa forma d’arte risalta quando la consideriamo non come un’unione di testo e musica, o come un componimento poetico rivestito di musica o ancora come una melodia infarcita di parole, ma come un inscindibile opera in cui le due componenti sono legate fin dall’origine.”
Quest’anno saranno di scena due nomi storici della Canzone d’Autore italiana, Mimmo Locasciulli il 7 marzo ed Edoardo De Angelis il 28 marzo, il 2 marzo sarà di scena Canio Loguercio con Alessandro D’Alessandro che con l’album “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore” hanno ricevuto nel 2017 la Targa Tenco per il miglior album in dialetto.
Si inizia giovedì 21 con Nino Racco, attore con esperienza più che trentennale la cui scelta viene così annotata dal Direttore Artistico Renato Costabile "Con Nino Racco continuiamo il nostro viaggio attraverso la canzone italiana cercando di osservarla da diverse angolazioni. In questo caso lo facciamo con un attore di teatro che ha spesso interagito con la forma "canzone", dal suo personale e approfondito viaggio nel mondo dei cantastorie ai suoi spettacoli dove le canzoni hanno giocato spesso un ruolo fondamentale."
In tutte le serate l’incasso (biglietto 8 €) sarà devoluto dalla Fondazione Lilli Funaro alla ricerca sui tumori.