Caporalato, controllate tre aziende agricole ad Ardore. Beccati lavoratori in nero
Tre aziende agricole di Ardore sono state controllate nell’ambito dei servizi contro il caporalato e il lavoro “nero” che hanno portato i carabinieri a contestare in un caso la mancata consegna del contratto di lavoro.
Complessivamente, dall’inizio del monitoraggio, iniziato nel febbraio 2015 e durato fino ad oggi - sono state controllate ben 881 aziende, deferendo all’Autorità giudiziaria 89 persone; effettuate in tutto 2.605 perquisizioni personali e contestate 19 sanzioni amministrative per oltre 3,6 milioni di euro.
Anche nei primi due mesi di quest’anno sono proseguiti i controlli, in particolare a 14 aziende, che hanno condotto alla denuncia di una persona, ad eseguire 50 perquisizioni personali e contestare 19 sanzioni amministrative per oltre più di 270 mila euro.
Nel 2017, invece, erano state verificate 95 aziende, deferite due persone, effettuate 672 perquisizioni personali e contestate 192 sanzioni amministrative per 1,2 milioni; mentre nell’anno appena trascorso 208 le aziende sotto la lente con la denuncia di una persona, 1.414 perquisizioni personali e 435 sanzioni amministrative contestate per un totale di poco più di 1,4 milioni di euro.
I controlli sono stati eseguiti con la collaborazione del personale della Polizia di Stato di Bovalino, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Ispettorato del Lavoro e della Polizia Provinciale.
Da mesi le attività sono state implementate dal Prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, nell’ambito di una più ampia strategia, elaborata in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, tanto da essere programmate ormai a cadenza settimanale.
Attenzione è stata posta soprattutto alla Piana di Gioia Tauro, ma le forze dell’ordine sono presenti anche nell’area della Locride, dove questi fenomeni danno spesso luogo a forme intollerabili di sopraffazione e di sfruttamento di lavoratori, per lo più stranieri e immigrati.
Sulla base delle pianificazioni operative settimanali, pertanto, vengono di volta in volta individuati i territori più sensibili, soprattutto, come dicevamo, la Piana di Gioia Tauro e la stessa cittadina reggina, ma anche, Laureana di Borrello, San Giorgio Morgeto, San Ferdinando, Melicucco, Rizziconi, Serrata, Candidoni, Cittanova, Rosarno, Varapodio, Taurianova, Polistena, Cinquefrondi e Anoia; ma anche la Locride, in particolare nel territorio dei Comuni di Ardore, Bovalino, Benestare, Bianco, Casignana, Grotteria, Sant’Ilario dello Jonio e San Giovanni di Gerace.
Le aziende controllate operano per lo più nel comparto agricolo o della trasformazione agro-alimentare, dove più forte è l’impiego di immigrati, ma nell’edilizia, della ristorazione e nella panificazione.
Gli interventi interforze, integrati da personale dell’Ufficio Provinciale del Lavoro e dell’Azienda Sanitaria Provinciale, hanno riguardato verifiche sulla regolarità dell’impiego e dell’assunzione della manodopera e sull’osservanza della normativa in materia d’ingresso e permanenza degli stranieri nel territorio nazionale.