Acqua inquinata a Cosenza. Il Comune non ci sta, rete sotto controllo: “dal M5S solo bugie”

Cosenza Cronaca

Lo definisce come un “atteggiamento sconsiderato” di chi “non esita a provocare turbamento” alla tranquillità pubblica “pur di sostenere i propri vuoti ed inefficaci teoremi volti a screditare agli occhi dei cosentini l'operato dell'amministrazione e dell'intera macchina comunale”.

L’assessore Francesco Caruso, delegato alla Riqualificazione urbana del Comune di Cosenza Mario Occhiuto risponde fermamente e contesta le notizie diffuse ieri dal Movimento Cinque Stelle, in particolare dal senatore Nicola Morra, su un presunto inquinamento delle acque della città Bruzia (LEGGI).

Il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia ha fatto riferimento ieri a dei dati verificati dall’Asp locale che secondo il rappresentante pentastellato dimostrerebbero come dai rubinetti dei cittadini cosentini sgorgherebbe acqua “viziata” in particolare dalla presenza di batteri coliformi e da escherichia coli.

“A seguito di denunce politiche (prive di riflessioni e preventivi confronti) che hanno come unico effetto quello di procurare ingiustificato allarme nella cittadinanza” Caruso sostiene invece di voler rassicurare la comunità sulle procedure “continuamente e costantemente attuate dal Comune per garantire la qualità delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia

CARUSO: RETE MONITORATA, NESSUN ALLARME

L’assessore fa poi riferimento ad un confronto tenutosi con gli uffici competenti per il servizio idrico grazie ai quale ritiene di poter affermare che sulla rete di distribuzione, “in punti rappresentativi, vengono sistematicamente condotti dagli uffici …, con frequenza e modalità di legge e ad opera di laboratori di analisi autorizzati, i controlli interni tesi a garantire che le acque destinate al consumo soddisfino i requisiti prescritti dalla norma”.

Caruso ricorda poi che vengono svolti anche dei controlli esterni, dall’azienda unità locale territorialmente competente, ovvero l’Asp, che per le attività di laboratorio si avvale dell’Arpacal, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente

“La legge – spiega ancora l’assessore cosentino -prevede che l’Asp, nel caso in cui le acque non corrispondano ai valori di parametro, informi il Comune dell'avvenuto superamento e, effettuate le valutazioni del caso, proponga al sindaco l'adozione di eventuali provvedimenti cautelativi”.

Sulla base della documentazione agli atti, il delegato del sindaco, dunque, afferma che nei rarissimi casi in cui si è registrata una comunicazione da parte dell’azienda sanitaria, gli uffici comunali hanno immediatamente messo in atto gli adempimenti di competenza, adottando provvedimenti per la tutela della salute.

ANALIZZATI PUNTI SEGNALATI: NESSUNA CRITICITÀ

In particolare si è accertata la qualità delle acque in distribuzione in corrispondenza dei punti segnalati, attraverso la verifica immediata della presenza di cloro residuo, “indicatore che - spiega - attesta l'assenza di elementi microbiologici inquinanti e attraverso un campionamento immediatamente sottoposto ad analisi microbiologica da parte di laboratorio accreditato”.

Indagini che, rassicura Caruso, non hanno evidenziato alcuna criticità, certificando la conformità dell'acqua agli standard di qualità imposti dalla norma.

“Ad ogni modo, intanto, era stato in via cautelativa vietato l’uso delle fontanine pubbliche interessate dai prelievi. Inoltre, - prosegue l’assessore - da azioni di tipo ispettivo condotte al tappeto su tutta l'area distributiva interessata, non sono state riscontrate perdite idriche o fognarie tali da provocare fenomeni di riflusso né rilevati altri fattori potenzialmente inquinanti”.

Inoltre, l’immediato superamento delle circostanze segnalate dall'ASP, ha fatto venir meno le motivazioni per l'emissione di altri provvedimenti di interruzione dell'approvvigionamento o di limitazione di uso delle acque erogate. “Quella di chi sostiene che i cosentini da un anno bevono acqua inquinata è un’affermazione destituita da ogni fondamento, oltre che speciosa e irresponsabile” sbotta infine Caruso.

“Basti pensare che, come noto, i contaminanti microbiologici causano patologie infettive a carattere epidemico insorgenti in un breve lasso di tempo dopo l'esposizione. Non ci risultano casi di infezione diffusi nel territorio comunale, - conclude l’assessore - a meno che qualche detrattore non si inventi anche questo!”

SINDACO ANNUNCIA DENUNCIA PER MORRA

Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ha annunciato di voler denunciare Nicola Morra, senatore del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione parlamentare antimafia, per le sue dichiarazioni su presunti inquinamenti dell'acqua pubblica.

Occhiuto scrive su Facebook di "procurato allarme", ricordando che "chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’Autorità, o presso enti e persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da euro 10 a euro 516". "Adesso vedremo se chi sa fare politica solo annunciando disastri e diffamando gli altri - conclude il sindaco - rinuncerà all’immunità parlamentare a seguito di denuncia penale".

(Aggiornata alle 12:48)