Protocollo Eni, Filctem Cgil: “Calabria esclusa. Ecco le proposte per Crotone e Vibo”
Investimenti di sistema e una nuova visione dello sviluppo sostenibile nel campo delle energie rinnovabili, utilizzando le vocazioni del territorio e favorire la crescita di un Distretto Energetico dell’area per l’area di Crotone.
Ma anche fondi e un Piano Quadriennale di assunzione di giovani risorse locali (almeno 20 per anno) per rafforzare le capacità tecniche/specialistiche e dare nuova linfa e prospettive per favorire la eventuale partecipazione attiva a progetti di ricerca nel settore energetico per il Centro Ingegneria di Vibo.
Sono le proposte della Filctem Cgil che inoltre chiede ad Eni di “dare una svolta concreta nelle scelte del Gruppo verso la Calabria che certamente merita maggiore attenzione, al Presidente del Consiglio Conte di tenere nella giusta considerazione queste precise idee- proposte nel momento in cui la situazione calabrese assume priorità nell’azione di Governo”.
Le richieste arrivano a seguito della sigla del Protocollo di intesa per 4 centri di ricerca nel Mezzogiorno su sviluppo sostenibile e valorizzazione della ricerca tra l’AD di Eni e il Presidente del Cnr alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che per la Cgil è “un segnale molto positivo per la ricerca italiana e per stimolare nuovi percorsi di sviluppo nelle regioni meridionali”.
Tuttavia la Camera del lavoro registra l’esclusione della Calabria. “Non ne facciamo una questione di campanile ma vogliamo evidenziare la significativa presenza di ENI e CNR nella Regione che certamente merita attenzione e sviluppo. Tra l’altro il recente annuncio da parte del Presidente Conte di una riunione imminente del Consiglio dei Ministri in Calabria, “Regione Abbandonata” testualmente, impone un quadro di interventi di immediata realizzazione con una visione a 360 gradi delle potenzialità di crescita”.
Perché la chiave di volta è “diminuire il divario Nord-Sud -da perseguire con determinazione”, e per farlo è necessario per la Cgil “utilizzare al meglio le notevoli risorse umane qualificate del Sud ed i Centri di Eccellenza del sistema produttivo che pure esistono. In questa direzione a nostro avviso risulta decisivo il ruolo attivo dei Grandi Gruppi ed in particolare i Gruppi a Partecipazione Pubblica, che devono essere volano di sviluppo”.
In Calabria inoltre il sindacato non vede “investimenti significativi nonostante la presenza storica, le condizioni favorevoli della legislazione, la urgente necessità della Calabria di innovazione e sostegno dell’occupazione giovanile”. Ma a Crotone vede “le piattaforme di estrazione e produzione del gas che copre un pezzo significativo di fabbisogno del Paese in termini energetici e i dismessi impianti chimici con le relative problematiche inerenti alla bonifica ed il riutilizzo sei siti”.
Mentre a Vibo Valentia, “depositi costieri di carburante e GPL e il Centro di Ingegneria fondato dalla Snamprogetti nel 1969 su impulso del vecchio Ministero delle Partecipazioni Statali. Centro di ingegneria (oggi con logo Eni Progetti) con una storia positiva di 50 anni nel comparto Oil &Gas in Italia e all’estero, ultimi esempi la realizzazione della Raffineria verde di Venezia e quella in atto di Gela. Da considerare a tutti gli effetti Centro di Eccellenza, unico nel Mezzogiorno per dimensioni e capacità operative formato da tecnici quasi tutti calabresi (laureati e diplomati) Centro che deve fronteggiare una seria contrazione di risorse tecniche e manageriali per il blocco del turn-over che ha portato alla perdita, in circa 10 anni, di circa 100 unità lavorative, da 250 a 150 attuali dipendenti e con conseguente indebolimento tecnico/specialistico e di prospettiva”.