L’Ombra del Mediterraneo, successo per l’evento del Festival dell’Aurora
Grande successo al Teatro Apollo per lo spettacolo “E.A.Mario, l’Ombra del Mediterraneo”, promosso dalla Fondazione Odyssea e Fabbrica delle Arti in collaborazione con MB Concerti.
Con la regia del concerto affidata a Ernesto Lama, l’evento ha visto la partecipazione di Salvatore Cardone, Elisabetta D'Acunzo, Francesco Rivieccio ed Emanuela Tondina, accompagnati dal gruppo musicale formato alla chitarra da Aniello Palomba al contrabbasso da Emiliano Berti, alla batteria da Riccardo Schmitt e clarinetto e sax da Peppe di Colandrea.
“In qualche modo cercavamo di inserire la parola Mediterraneo – dice Ernesto Lama – poi abbiamo pensato che E.A. Mario nel corso della sua carriera è stato come un ombra, che vagava e spaziava in un panorama musicale già pieno di grandi artisti. Quindi abbiamo unito questa figura all’idea del Mediterraneo venuta dalla città di Napoli”.
Una sorta di mago che si muoveva sotto le acque; la scelta di utilizzare i testi e le musiche di Giovanni Ermete Gaeta, è stato dato, ci spiega Lama, dal fato che questo artista è riuscito a spaziare per tutte le tipologie della musica napoletana e italiana, senza mai cristallizzarsi. “Per me E.A. Mario, è una sorta di Stanley Kubrick, la sua capacità di passare da una tipologia di canzone all’altra mi ricorda molto quella del regista statunitense”.
Quello di ieri è stato quindi un esempio di come ancora oggi, la musica dei grandi autori napoletani, sia un punto saldo della musica italiana e come questo genere musicale, attiri il pubblico di tutte le età. “La musica napoletana in passato faceva da padrone nel panorama italiano, oggi sono cambiate tante cose, pero – ha affermato Lama - credo che oggi ci sia tanto fermento, che possa portare a riscoprire la musica napoletana di un tempo”.
E. A. Mario, pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta (Napoli, 5 maggio 1884 – Napoli, 24 giugno 1961), è stato un paroliere e compositore italiano, autore di numerose canzoni di grande successo, come “La canzone del Piave”. Alcuni brani sono stati composti in lingua italiana, altri in lingua napoletana; di essi, quasi sempre, scriveva sia i testi che la musica.
Assieme a Salvatore Di Giacomo, Ernesto Murolo e Libero Bovio, E.A. Mario, è tra i massimi esponenti della canzone napoletana della prima metà del Novecento ed uno dei protagonisti indiscussi della canzone italiana dal primo dopoguerra agli anni cinquanta, sia per la grandissima produzione - dovuta alla sua felicissima vena poetica - che alla qualità delle sue opere.