Vessazioni contro la testimone di giustizia, in carcere cognate e suocera

Reggio Calabria Cronaca

Sono state rintracciate e arrestate con l’accusa di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia, con l’aggravante del metodo mafioso, Maria Cacciola, 43enne, Jessica Oppedisano, 36enne e Teresa D’agostino, 63enne.

Martedì scorso è giunto l’ordine di carcerazione a loro carico, eseguito dai Carabinieri di Rosarno, su disposizione della Procura della Repubblica di Palmi, per i fatti che risalgono al periodo tra il 2005 e il 2006.

Nello specifico, i provvedimenti che hanno attinto le tre donne - le prime due cognate e la terza suocera della testimone di giustizia Giuseppina Multari - giungono al termine dell’iter processuale instauratosi a seguito delle indagini, avviate nel mese di ottobre del 2006, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia reggina, e confluite nell’operazione di polizia denominata “Mauser” che aveva permesso di intercettare e disarticolare un’associazione criminale finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti che sarebbe stato gestito da esponenti della famiglia Cacciola di Rosarno (LEGGI).

Allora sarebbero state anche accertate diverse condotte vessatorie commesse ai danni della Multari da parte dei familiari del marito, il defunto Antonio Cacciola.

Ripetuti gli atti di violenza le minacce e le vessazioni morali che tra il 30 novembre 2005 - data della morte di Antonio Cacciola - e l’ottobre 2006, le donne avrebbero compiuto nei confronti della Multari, ritenuta dalle stesse responsabile del suicidio del marito e rinchiusa in casa (LEGGI).

Le arrestate sono state portate nella Casa Circondariale Panzera di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità giudiziaria.