Cimitero internazionale dei Migranti, la famiglia di Alan scrive a Oliverio
La zia del piccolo Alan, Tima Kurdi, ha scritto, a nome suo e del fratello e papà del bambino siriano, Abdullah, una toccante lettera al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, per esprimere gratitudine per la realizzazione del Cimitero internazionale dei Migranti. La struttura, lo ricordiamo, è stata promossa dal leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, e il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, ed è stata per dare dignità alle vittime dei tragici naufragi. Il cimitero, inoltre, sarà intitolato ad Ailan Kurdi.
Il contenuto della lettera è stato reso noto dallo stesso Corbelli , per il quale la missiva “è un motivo di orgoglio per la Calabria e l’intero Paese, che dimostra, con la grande opera di civiltà di Tarsia, il suo volto vero, solidale e accogliente”, afferma Corbelli. Questo il testo della missiva di Tima Kurdi. Caro signor Oliverio, volevo ringraziarti per la tua compassione e la tua gentilezza. Mio fratello Abdullah (Il padre di Alan Kurdi) e io siamo tanto grati per il vostro sostegno a questa grande opera umanitaria, grazie dal profondo del nostro cuore per aver ricordato e onorato la nostra famiglia, Alan, suo fratello Ghalib, sua madre Rehanna e tutte le altre povere vittime che sono annegate.
“Le parole non saranno mai sufficienti per dirti quanto ho apprezzato, ma credo che la gentilezza / l'amore e il rispetto reciproco abbiano il potere di cambiare il mondo. Spero che questo grande progetto non faccia dimenticare mai che cosa ha fatto la guerra a persone innocenti e porti consapevolezza. Mio fratello ed io saremo onorati di venire a Tarsia Calabria quando questo lavoro sarà completo. Grazie di cuore a tutti, a Lei, al signor Corbelli e al signor Ameruso. Possa Dio benedirvi. Avrete la gratitudine della mia famiglia per sempre”.
Intanto a Tarsia, dove è in questa settimana atteso il Presidente Oliverio, proseguono i lavori, iniziati alla vigilia di Natale, della grande opera che sorgerà in un posto molto bello e fortemente simbolico, su un’area di oltre 28mila mq, una collina della Pace, immersa tra gli ulivi secolari, che resteranno, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e vicino l’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti che fu, durante la guerra, luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza.