Disabilità. Con il Bass lo snowboard è per tutti, progetto di un maestro diventa realtà
Lo snowboard diventa “per tutti” con l’ausilio ideato da un maestro di snowboard valdostano, Andrea Borney, Direttore tecnico di Antenne Handicap ONLUS.
Il Bass (Borney adapted snowboard system) potrà essere diffuso in tutto il Paese dopo essere stato selezionato tra gli oltre 600 progetti pervenuti alla Fondazione Vodafone Italia nell’ambito di un bando per avvicinare le persone con disabilità allo sport. Lo snowboard adattato consente di praticare la disciplina in stazione eretta anche a persone con gravi disabilità. Nato nel 2007, con la figlia di Borney a fare da prima test, ha poi ricevuto diverse migliorie ma ha trovato un ostacolo nella diffusione per i costi di acquisto e le elevate competenze richieste.
Così i 100 mila euro del bando saranno utilizzati per corsi dei maestri di snowboard nei 18 collegi regionali, a ognuno dei quali andranno due ausili (uno per adulti e uno per bambini). “Non è una cosa semplice – ha spiegato Borney -, perché per i maestri di snowboard ci vogliono molte competenze tecniche e una grande conoscenza delle diverse disabilità, subentrano fattori psicologici e metodologici. Anche avvalendoci di piattaforme di e-learning per le parti teoriche, contiamo di formare i maestri di snowboard di tutta Italia all’utilizzo del BASS su un arco temporale di due anni”.
Tra i 18 collegi non poteva mancare l’adesione del Collegio Maestri di Sci Calabria, che grazie alla forte insistenza del coordinatore Giovanni Scalise e l’appogio del presidente del Collegio Fiorino Spizzirri hanno dato la possibilità ai due maestri venuti dalla Valle D’Aosta Ruffier Didier e Roberto Barei, appartenenti al collegio maestri di sci Valle D'Aosta, che in due giorni hanno impegnato i maestri di snowboard calabresi, Giovanni Scalise, Francesco Lavigna, Davide Brancato, Anna Petruzziello, Federica Fazzari e in prestito dal collegio Sicilia Marco Loteta, che sulle piste del comprensorio di Camigliatello hanno prima appreso l’uso dell’ausilio e poi provato lo stesso sul campo, simulando il trasporto di persone di varia età che non erano mai andati sullo snowboard, creando il giusto feeling e trasmettendo la giusta fiducia.