Forestazione, premiati con 600mila euro San Basile e Morano
Ammontano a 600mila euro i fondi che arriveranno a San Basile e Morano Calabro che hanno partecipato ai bandi per la forestazione dedicato alla pulizia del sottobosco e la piantumazione di nuove specie arboree in zone interessate a disboscamento. I fondi arrivano dalla programmazione regionale inserita nel PSR 2014 – 2020.
Un nuovo grande risultato a tutela del patrimonio forestale dei due comuni ed inserito in una precisa programmazione che punta sempre più a valorizzare l’ambiente, a custodirlo nella maniera migliore, creando al contempo una ricaduta occupazione importante per territori con sempre meno occasioni di lavoro. In particolare per le attività messe in cantiere con le risorse da spendere saranno in gran numero le maestranze agroforestali da coinvolgere negli interventi sul territorio.
“L’idea di tutela della realtà forestale di cui siamo chiamati ad essere custodi – ha spiegato il Sindaco di San Basile, Vincenzo Tamburi – riscontra sempre più i favori dei valutatori dei bandi regionali. Questo ci inorgoglisce e ci gratifica dal punto di vista della progettazione ma anche e soprattutto perché certifica e sostiene la nostra idea di sviluppo e tutela del territorio che mette al centro l’ambiente e la sua valorizzazione e conservazione come elemento qualificante per una antropizzazione che sia capace di rispettare l’esistente. Inoltre poter realizzare questi successi in partenariato – ormai consolidato – con il comune di Morano Calabro, nostro confinante, ci permette di ragionare in un ottica di territorio allargato, stabilendo una sinergia istituzionale che sta diventando un modello di sostenibilità e governabilità da imitare”.
Di “buona pratica da continuare” ha parlato anche il Sindaco di Morano Calabro, Nicolò De Bartolo, che soddisfatto di questo “nuovo importante risultato per le nostre comunità”, ha voluto evidenziare come sia «necessario perseverare con la tutela dell’ambiente ed il miglioramento delle condizioni di vivibilità dei territori nell’ottica di custodia del creato al quale siamo chiamati – prima come cittadini e poi come amministratori – a fornire il nostro contributo nella visione prospettica di eredità importante da lasciare in dono ai nostri figli”.