Montegiordano, ufficio postale ospitato in un furgone da 20 mesi
Un gazebo allestito all’aperto, come sala d’attesa. Un furgone come ufficio. E quella che avrebbe dovuto essere una soluzione provvisoria, in attesa di tempi migliori, è diventata tragica quotidianità. Accade a Montegiordano paese, dove ormai da poco meno di due anni il locale ufficio postale è ospitato all’interno di un furgone, con gravi disagi per l’utenza. «Dal maggio del 2009 – ricorda il consigliere regionale Gianluca Gallo, presidente del Comitato regionale di controllo contabile – l’ufficio postale montegiordanese ha chiuso i battenti in previsione di urgenti ed indifferibili interventi di manutenzione straordinaria che avrebbero dovuto riguardare, principalmente, la messa in sicurezza dei solai ed il rifacimento degli impianti elettrici. Tutto, compreso l’indizione della gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, avrebbe dovuto svolgersi nell’arco di otto mesi. Invece, quasi due anni dopo si è ancora al punto di partenza». Con l’immobile chiuso al pubblico, lo sportello ospitato in un furgone e l’utenza costretta a far la fila sotto un gazebo allestito per garantire un precario, improvvisato riparo, a seconda delle stagioni, dalle intemperie o dal caldo. «Sono evidenti – prosegue l’esponente dell’Udc – i disagi che da questo stato di cose derivano ai residenti, ed in particolare agli anziani. Eppure, ciononostante, ad oggi nessun impegno concreto è stato assunto in direzione della riapertura dell’ufficio postale e neppure si è proceduto ad individuare valide soluzioni alternative a quelle messe in campo in via provvisoria». Conclude Gallo: «Tale situazione, della quale investirò il Governo regionale affinchè spenda il suo peso politico ed istituzionale per favorire una positiva risoluzione della vicenda, merita chiarimenti ed impegni immediati. Per questo ho invitato formalmente la direzione di filiale di Poste Italiane spa ad esprimersi in merito alle sorti dell’ufficio postale di Montegiordano paese, del quale chiedo la celere riapertura, affinchè sia garantita la prestazione di servizi essenziali nel rispetto della dignità umana che quel gazebo e quel furgone sembrano invece travolgere e calpestare».