Tutti riuniti per la sanità. A Palmi la conferenza stampa di protesta dei sindaci
Ieri mattina a Palazzo San Nicola di Palmi, si sono riunite le parti coinvolte nell’organizzazione della manifestazione di protesta denominata “Tutti Uniti per la Salute… Negata”, in programma per il 10 maggio alle 9.30.
Oltre ai rappresentanti del Comune di Palmi, il sindaco Giuseppe Ranuccio ed il vicesindaco Sina Bruno, erano presenti il sindaco Emanuele Oliveri, sindaco di Melicuccà e presidente dell’associazione Città degli Ulivi - sindaci della Piana di Gioia Tauro, e Stefania Marino, rappresentante delle associazioni del territorio presso il tavolo tecnico per la sanità nella Piana della Regione Calabria.
La conferenza stampa è stata convocata per presentare ufficialmente l’iniziativa promossa dall’Ente, al quale tutto il territorio è invitato a partecipare.
“La dimostrazione pubblica si pone un duplice obiettivo – ha spiegato Ranuccio - in primo luogo quello di protestare contro i diffusi disservizi cui i cittadini vanno quotidianamente incontro, dovuti alla carenza dei presidi e di personale, alla mancanza di strutture adeguate e di strumentazioni adatte a rispondere alla forte domanda di sanità che viene dal territorio. I cittadini e le istituzioni chiederanno poi a gran voce il rispetto di quello che è un diritto negato, una concreta accelerazione dei tempi procedurali per la costruzione del Nuovo Ospedale della Piana, il potenziamento dei presidi già esistenti sul territorio, l’istituzione di nuovi punti per la salvaguardia della salute ed il miglioramento a 360 gradi di tutto il sistema sanitario”.
A manifestare non sarà la sola città di Palmi, ma l’intera Piana di Gioia Tauro, come ribadito da Emanuele Oliveri, Presidente di Città degli Ulivi.
“Il tempo dei campanilismi è finito, tutti i sindaci sono uniti in una sola voce, contro un problema atavico e non più sostenibile. Non è più possibile giocare sulle divisioni e sui campanilismi che per troppo tempo hanno frammentato il nostro territorio. Il 10 maggio, tutti insieme, chiederemo a gran voce il rispetto dei nostri diritti”.