Quando la sclerosi multipla è in dolce attesa: evento di Fidapa e Aism
“Quando la Sclerosi Multipla è in ‘Dolce attesa’”: è il tema del convegno, promosso dalla Fidapa – Sezione di Lamezia Terme e dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, che si è svolto presso il Chiostro Caffè letterario in Piazzetta San Domenico a Lamezia Terme.
Dopo i saluti di Enza Galati, presidente della Fidapa di Lamezia Terme, e di Angela Gaetano, presidente dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, ha introdotto i lavori Elisabetta Priolo, dirigente medico e segretaria della Fidapa di Lamezia Terme.
A seguire gli interventi di Maria Patrizia Muzzì, dirigente medico di Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme e Caterina Ermio, direttore f.f. di Neurologia all’Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme.
“La Fidapa – ha affermato la presidente Galati – è sempre stata attenta al mondo del sociale ritenendo di dover riversare una particolare attenzione alle persone con disabilità. Riteniamo, infatti, indispensabile garantire pari opportunità nella vita di ogni giorno, sia in famiglia che nella scuola o nel lavoro, a chi si trova in situazioni di maggiori difficoltà”.
“Un tema importante e di stretta attualità, quale quello della sclerosi multipla ed in modo particolare quello delle donne in attesa affette da sclerosi multipla, impone a tutti noi l’obbligo di operare quotidianamente – ha aggiunto la presidentessa Galati - per garantire strategie e politiche per la salute che salvaguardino i diritti di queste persone particolarmente svantaggiate. Occorre, innanzitutto, fare in modo che le strutture sanitarie siano facilmente accessibili alle donne affette da sclerosi multipla e siano garantiti i supporti necessari affinché una mamma con disabilità possa far crescere il proprio bambino. Ancora sono molti i passi da compiere, ma si tratta di portare a termine una battaglia di civiltà: consentire alla donna di realizzare, aiutandola e sostenendola, la sua più grande e nobile gratificazione, quella di diventare madre”.