Tartufo, sindaco Castrovillari: preservare prodotto e territorio
Una questione squisitamente culturale per salvaguardare una biodiversità di tutto rispetto e, valore aggiunto nell’offerta della risorsa Calabria. Il tartufo, una specie particolare, ma di razza, che si trova sempre più nel comprensorio calabro-lucano del Parco Nazionale del Pollino, ha necessità di essere raccolto con le opportune metodiche che riguardano il prodotto senza creare danni al Territorio che lo accoglie e lo rende.
Lo hanno affermato al Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, in una riunione svoltasi in questi giorni, gli aderenti dell’Associazione locale “Il Tartufo e la sua Cultura”, denunciando l’attività di tanti, troppi, che, in modo completamente errato, estraggono il tubero attraverso la cosiddetta “Lavorazione andante”, cioè rivoltando il terreno, qua e là, con una vanga ed accompagnati da più cani invece di far intercettare il fungo da uno solo e levandolo, con le mani, dalla nicchia sotto-zolla, aiutati, semplicemente, da una piccola vanghetta come deve essere.
“Una situazione intollerabile - hanno espresso al primo cittadino, che si è messo subito a loro disposizione ribadendo la non ammissibilità e l’impraticabilità della scellerata pratica di recupero che danneggia la riproduzione del tartufo nello spazio dove viene trovato ,oltre che ferire il terreno, le piante circostanti e creare un vero scempio- sarà portata all’attenzione del Presidente del Parco del Pollino e degli altri Sindaci della Zona in appositi incontri al fine di creare un’allerta ed una vigilanza forte, sinergica, concertata e determinata, già richiesta alle Forze dell’Ordine preposte, proprio per bloccare questo modo inconcepibile ed incompetente di raccogliere il prelibato ecotipo che arricchisce la vocazione turistica dell’Area e rilancia l’importanza, necessaria, di una tutela che esige, pure, il patrimonio che si cela sottoterra oltre quella che viene già fornita per le essenze che si compongono al di sopra.”
“Violenze, quelle perpetrate e registrate- ha richiamato Lo Polito a termine dell’incontro-, che non si possono accettare e che non aiutano le vocazioni presenti nonché le specie che si celano tra le nostre montagne, ormai attrattori per lo sviluppo anche della trainante enogastronomia. Non a caso- fa presente- il Comune, particolarmente sensibile alla risorsa tartufo, più di un anno fa’ ha finanziato una ricerca molecolare per tipizzare questi tartufi; tale studio viene svolto dall' Istituto di Biorisorse e Bioscenze del CNR di Perugia in collaborazione con ARSAC e con l’Associazione che fornisce fisicamente i tartufi.”
“Da qui l’urgenza – aggiunge- di creare una rete tra istituzioni, organismi dedicati e Forze dell’Ordine per far rispettare la legge che regola anche il modo di raccogliere il tartufo, e per dire a questi signori, che vengono sul territorio a raccogliere, depredando con tali tipi di metodi, che i loro sistemi non sono più ammessi e, soprattutto, che saranno intercettati, segnalati e sanzionati severamente.”
Un’azione, insomma, che vuole richiamare a tutti, ancora una volta, come approcciarsi con l’ambiente e le ricchezze che porta in dote il patrimonio anche nelle “miniere naturali” ultrasecolari, tramandate dal Tempo e da quella civiltà contadina che ci ha fatto ereditare e riscoprire molto nell’interesse delle nostre comunità e delle stesse economie locali grazie al modo di sapersi rapportare con l’esistente: vero accompagnamento allo sviluppo vocazionale e sostenibile dei territori.
Questa la sfida educativa in atto che sottende la denuncia dell’associazione “Il Tartufo e la sua cultura” e che l’Amministrazione comunale di Castrovillari ha già spostato, pronta a coinvolgersi, ancor più, con tutti gli altri soggetti per una battaglia che ha a Cuore il bene comune e che fa la sua parte per sviluppare e promuovere la crescita eco- compatibile.