De Marco (Uil Fpl Cosenza): “sanità cosentina in caduta libera, ultima spiaggia la Prociv”
“Ogni giorno gli operatori degli ospedali della provincia di Cosenza sono costretti a lavorare rasentando la certezza di un imminente default del servizio, in quanto la carenza di personale risulta essere un limite persino a garantire, quei pur bassi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) fino ad oggi assicurati. L’unica certezza è che se nei palazzi cosentini c’è uno stato di attesa, di immobilismo, nelle strutture sanitarie sparse sul territorio vige il caos totale”.
Queste le amare considerazioni di Uil Fpl Cosenza per cui occorre un Piano Straordinario di Assunzioni. “Basti vedere le cronache che ogni giorno affollano le pagine dei giornali riguardo la situazione del Pronto Soccorso di Cosenza, le serie difficoltà riscontrate presso la pediatria e il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Rossano, la chiusura della Pediatria a Castrovillari, la chiusura del Laboratorio Analisi di San Marco Argentano, le questioni in essere a Cetraro, dove il personale è stato costretto a dichiarare lo stato di agitazione, mentre all’ospedale di Paola i dipendenti ormai sperano solo in un intervento del Santo Patrono della Calabria, San Francesco” – aggiunge nel tentativo di sdrammatizzare con ironia l’organizzazione sindacale.
“Tutto questo è soltanto la punta dell’iceberg, - sottolinea la nota - perché il problema è riscontrabile in ogni realtà sanitaria presente in provincia, in cui il blocco dei servizi rappresenta il mostro nascosto dietro l’angolo che il personale sanitario tenta di scongiurare ogni giorno, grazie alla caparbietà che noi calabresi mettiamo in ogni cosa. Il dibattito pare ci sia, ma non basta. Bisogna fare in fretta affinché la Sanità in Calabria non diventi una speranza effimera e che le prossime consultazioni elettorali o eventuali assestamenti di Governo non trasformino l’attenzione nel solito conflitto fra parti politiche contrapposte che, a noi calabresi, non solo serve a poco per risollevare le nostre sorti, ma trasforma tutto nel solito rimpallo di responsabilità”.
“Prossima è la scadenza per i pensionamenti, e tra quelli ordinari, Quota 100 ed il Gap che già ci portiamo dietro, non osiamo immaginare quale sarà il grado apocalittico nella nostra Sanità. Allo stato attuale ci sono forti dubbi sul riuscire a superare l’estate, dopo di ciò non rimane che invocare l’intervento della Protezione Civile”.