Medicina interna, convegno a Lamezia: chiesto incontro con Cotticelli ed Oliverio
Attirare l'attenzione sullo stato di grande disagio che stanno attraversando i reparti di Medicina Interna della regione: questo l'obiettivo della conferenza svoltasi all'interno della XVII edizione delle Giornate Internistiche Calabresi, presieduta da Gerardo Mancuso, direttore della Soc di Medicina Interna del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme dell'Asp di Catanzaro e consigliere nazionale della Simi (Società Italiana di Medicina Interna).
Luigi Anastasio della Simi ha sottolineato le grandi difficoltà che la sanità calabrese sta attraversando: “in questa situazione, la Medicina Interna vuole e può dare il suo contributo. Gli internisti hanno assunto un ruolo ed una posizione dominante sulla gestione del paziente complesso. Gli internisti calabresi hanno dimostrato di avere le competenze necessarie per offrire prestazioni in linea con la media nazionale ma meritano di avere una maggiore considerazione.”
Concetto ribadito dal professor Francesco Perticone, ordinario di Medicina Interna all'Università Magna Graecia di Catanzaro e past president della Simi: “gli specialisti della Medicina Interna devono essere rivalutati, considerando che gestiscono il 18% dei ricoveri in tutta Italia e una fetta consistente di tutta l’attività ospedaliera della nostra regione. La classe internistica calabrese è considerata fra le migliori del nostro Paese e depauperare questa posizione, non sostenendo il principio di scuola, costringerà molti medici ad emigrare verso altre Regioni”.
“La Medicina Interna merita maggiori attenzioni – ha affermato il presidente della sezione Calabria della Fadoi (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti), il dottor Francesco Nasso – necessitiamo di maggiori investimenti, prima di tutto, di adeguamento del personale e delle strutture, spesso carente e fatiscente, e di strutture tecnologiche obsolete”.
“Il piano di rientro così prolungato, 10 anni, – ha evidenziato Mancuso – ha messo in ginocchio la sanità calabrese. Il blocco dell’organico registrato e la sottovalutazione della Medicina Interna ha causato una riduzione del 25-30% della dotazione di medici internisti nei reparti ospedalieri ed una carenza di infermieri ed Oss. Tutto ciò non consente di erogare regolarmente le prestazioni sanitarie, sia ordinarie che specialistiche, contribuendo alla emigrazione sanitaria ed al disagio dei pazienti nell’ottenere prestazioni adeguate. Si profila, anche, il problema dell'approvvigionamento dei materiali, dei beni di consumo, della disponibilità di farmaci e dell’acquisto delle risorse strumentali. Al più presto vorremo incontrare il commissario per la sanità, Saverio Cotticelli e il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio per affrontare con loro la delicata questione e e sottoporre le nostre proposte.”