Scontrini “fasulli” ai clienti, quasi 4 mila quelli scoperti: così un bar nascondeva gli incassi
Un costume tanto diffuso quanto illecito è senza dubbio quello della mancata emissione dello scontrino da parte di taluni commercianti, che così facendo evadono il fisco incassando il denaro e non pagandovi di conseguenza le tasse dovute.
A questo però si affianca il “sistema” smascherato dalle fiamme gialle di Sibari in un bar-pasticceria del cosentino. Qui le “ricevute” venivano effettivamente emesse ai clienti, e per la consumazioni effettuate.
Peccato, però, che all’avventore, una volta alla cassa, venisse consegnato uno scontrino che contestualmente - ed attraverso un codice previsto per i casi di emissioni sbagliate - veniva però annullato dunque, e per semplificare, non valido e quindi non conteggiato nell’incasso della giornata.
Non un caso isolato, quello scoperto dalla Guardia di Finanza, ma a quanto pare una consuetudine che alla fine ha portato a contestare al titolare del bar l’emissione di ben 4 mila scontrini di questo tipo, praticamente irriconoscibili dai clienti a cui, non conoscendo questa procedura, sembravano a tutti gli effetti regolari.
Secondo i militari il locale, così facendo, dal 2016 ad oggi avrebbe nascosto al fisco incassi per un ammontare complessivo di circa 80 mila euro.
L’ispezione della Guardia di Finanza, inoltre, è stata estesa al controllo della regolarità delle posizioni dei dipendenti del bar-pasticceria, contestando anche la presenza di un lavoratore irregolare.