Pizzicati a pescare ricci durante il fermo: per cinque crotonesi multe da 10 mila euro
Un totale di ben 10 mila euro di multa, duemila a testa per cinque persone beccate a pescare ricci di mare sul litorale crotonese ed in un periodo in cui è vietato, essendo vigente, da maggio a giugno, il cosiddetto “fermo”.
Una pratica, illegale, che è dunque costata cara ai responsabili passati sotto la scure degli uomini della Capitaneria di porto pitagorica che hanno aumento i controlli, soprattutto nell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto, proprio per contrastare il fenomeno della pesca di frodo.
Il primo a cadere nelle maglie è stato un uomo che stava rientrando col suo natante nel porticciolo di Le Castella. Il pescatore sportivo-ricreativo, probabilmente forte del fatto che i militari non fossero dotati in quel momento di un mezzo nautico, ha addirittura provato a fuggire via mare.
Gli uomini della capitaneria, però, hanno preso un battello privato e lo hanno inseguito riuscendo a fermarlo e identificarlo, elevandogli una multa - per la pesca e la detenzione dei ricci - e sequestrandogli gli attrezzi utilizzati e il motore dell’imbarcazione che era anche senza assicurazione. Per essersi volontariamente sottratto al controllo, l’uomo è stato denunciato alla Autorità Giudiziaria.
L’attività non è stata circoscritta però alla sola Area Marina protetta, ma è stata estesa all’intero litorale di competenza. Così, alcuni giorno dopo, altre quattro persone sono state sorprese anche loro, nelle acque antistanti il lungomare cittadino, e multati ciascuno per duemila euro, cui si sono aggiunte le sanzioni relative alla navigazione nella fascia di mare riservata alla balneazione e all’assenza di documenti a bordo dell’unità. Il pescato sequestrato, ancora vivo, è stato rigettato in mare.
L’attenzione della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, riservata alla tutela delle risorse ittiche attraverso dei servizi mirati di sorveglianza, è sempre alta. Con particolare riferimento alla pesca del riccio di mare, viene ricordato che questa è consentita solo nei limiti di 50 unità per persona, ed esclusivamente al di fuori dei mesi di maggio e giugno, in cui permane il divieto assoluto di cattura.