Reti da pesca in area marina protetta, sequestrate: rimesse in mare le cicale catturate
Nel pomeriggio di ieri e nella mattinata di oggi sono state portate a termine diverse operazioni da parte della Guardia Costiera di Crotone, impegnata come di consueto nella tutela delle risorse della pesca e della sicurezza della balneazione.
In particolare, nel pomeriggio di ieri è stato fermato un pescatore sportivo, a Le Castella, che aveva catturato 60 chili di ricci di mare, violando così le norme dettate sul fermo delle catture vigenti in questo periodo dell’anno.
L’interessato è stato così sanzionato con un verbale da mille euro e si è anche visto sequestrare il pescato che è stato immediatamente rilasciato in mare.
Sempre nel pomeriggio di mercoledì sono stati controllati anche diversi stabilimenti balneari lungo il litorale di Isola Capo Rizzuto. In due casi è scattata una sanzione per i rispettivi titolari per non avere ottemperato alle prescrizioni dettate dall’ordinanza di sicurezza balneare a tutela degli avventori delle strutture recettizie.
Alle prime luci dell’alba di oggi, invece, le unità navali del Corpo hanno individuato due reti da posta, ben nascoste e che costituivano un serio pericolo per la sicurezza della navigazione.
Le stesse erano lunghe rispettivamente 400 e 300 metri, calate in zona A e B dell’area marina protetta, in violazione alle disposizioni che tutelano le risorse ittiche. All’atto del salpaggio delle reti, nelle stesse sono stati ritrovati esemplari di cicala di mare ancora vivi che sono stati immediatamente rilasciati in mare. Gli attrezzi da pesca sono stati sottoposti a sequestro.