Torna la nave Crotone. Visita a bordo dei “Marinai D’Italia”

Crotone Tempo Libero

Giovedì 13 giugno, al comando del tenente di vascello Andrea Rotella, il cacciamine Crotone, classe Gaeta, è giunto per la terza volta nel porto della città pitagorica.

La prima fu nel 1995, in occasione della cerimonia del 18 maggio per la consegna della bandiera di combattimento offerta dal Gruppo “Cap. Eugenio C. Amatruda” dell’Associazione nazionale marinai d’Italia (Anmi) di Crotone, la seconda a settembre 2014.

Le visite a bordo, cominciate venerdì, sono programmate nelle fasce orarie 9.30-12 e 15-18.30; per lunedì 17, ultimo giorno, solo di mattina (LEGGI).

L’unità militare è di base a La Spezia e averla qui da noi, a quasi cinque anni dall’ultima visita di cortesia, è un’occasione da non perdere, come stanno dimostrando i cittadini che fanno la fila per mettere piede, orgogliosamente, sulla nave che porta il nome della loro città.

Comprensibile il forte legame tra i soci dell’Anmi locale e la “loro” nave. Il Gruppo “Amatruda” è salito a bordo ieri pomeriggio con una folta rappresentanza di cui facevano parte il presidente Vito Michele De Caro, il vice presidente Giancarlo Sitra, il delegato della Sezione aggregata di Cirò Marina Vincenzo Baldassarre, i consiglieri Biagio Greco e Giulio Grilletta, la presidente delle patronesse Carolina Morabito e il consigliere nazionale Pasquale Colucci, la più alta carica dell’Anmi in Calabria, appositamente giunto da Trebisacce.

L’atmosfera di particolare cordialità è stata rafforzata dal fatto che il comandante Rotella è un calabrese, di Settingiano. A lui De Caro ha regalato il gagliardetto del Gruppo, raffigurante il moderno Crotone e il vecchio posamine Crotone, trasformato nel dopoguerra in nave scuola della Fondazione Garaventa di Genova.

Da parte di Sitra, presente anche in qualità di presidente del Lions Club Crotone Host, è stato donato il guidoncino del club service.

Una copia autografata del libro “Crotone: due navi una città” è stata invece donata da Grilletta, medico di professione e anche giornalista, che con quella sua pubblicazione ha fatto conoscere aspetti storici e tecnici delle due unità accomunate dal nome Crotone. L’offerta di un boccaccetto di sardella tipica cirotana da parte di Baldassarre ha aggiunto un tocco di sapore regionale.

Al di là delle simpatie che riesce a coagulare e delle sensazioni familiari che può suscitare, il cacciamine Crotone è comunque, soprattutto, una nave militare.

Dotate di uno scafo amagnetico, realizzato in unico stampo con speciali resine sintetiche rinforzate con fibre di vetro, le unità di questa classe sono un orgoglio della cantieristica nazionale.

Il loro principale impiego è volto all’identificazione e neutralizzazione di mine e altri ordigni che rappresentano un pericolo per la navigazione sia in tempi di pace che di guerra.

Grazie al potente sonar ed a veicoli filoguidati che possono raggiungere notevoli profondità, significativo è anche il contributo dato alla scoperta di relitti e di reperti archeologici sommersi.