Decreto Sanità Calabria: arriva l’ok del Senato, è legge
È arrivato stamani l’ok dell’Aula del Senato sul Decreto legge Sanità Calabria. Il provvedimento è stato approvato con 137 voti favorevoli, 103 contrari e 4 astenuti. Il Dl , che era stato già approvato alla Camera e che contiene misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria, dunque da oggi è legge.
Non solo la sanità calabrese, per la quale viene realizzato un regime speciale e straordinario di gestione commissariale. Il dl Calabria, approvato oggi in via definitiva al Senato, prevede diverse altre norme in tema di sanità, dalla revisione del limite di spesa per le assunzioni di personale a misure per assicurare i Lea e efficientare il servizio sanitario nazionale, fino a uno dei punti salienti che è la 'stretta' sulla nomina dei direttori generali di Asl e Ospedali, introducendo una graduatoria di merito. Ecco nel dettaglio cosa prevede il disegno di legge.
Il Capo I è quello dedicato specificamente alla Regione Calabria: tra le altre cose viene disciplinata una verifica straordinaria sui direttori generali degli enti del Servizio sanitario regionale, prevedendo che il Commissario ad acta (dunque non la Regione) effettui, in termini più abbreviati (ogni 6 mesi), una verifica straordinaria sull’attività dei direttori generali delle strutture sanitarie, anche al fine di accertare se le azioni poste in essere da ciascun direttore generale sono coerenti con gli obiettivi di attuazione del piano di rientro. In caso di valutazione negativa il Commissario ad acta può provvedere motivatamente, entro quindici giorni dall’avvio del procedimento, a dichiararne l’immediata decadenza dall’incarico, nonché a risolverne il relativo contratto.
In caso di valutazione negativa, il Commissario ad acta nomina un Commissario straordinario, previa intesa con la Regione da acquisirsi entro 10 giorni. In caso di mancata intesa la nomina è effettuata dal Ministero della salute. Entro nove mesi dalla nomina e, successivamente, almeno ogni nove mesi, il Commissario ad acta sottopone a verifica le attività' svolte dal Commissario straordinario e in caso di valutazione negativa ne dispone la decadenza immediata, alla relativa sostituzione. È stata inoltre introdotta l'istituzione di un'Unità di crisi speciale per effettuare ispezioni straordinarie presso le Asl, Ao e Aou della regione. Prevista una verifica periodica (comunque non oltre 60 giorni dalla nomina), da parte del Commissario straordinario o del direttore generale dell’attività svolta dai direttori amministrativi e sanitari.
Sempre il Capo I "ospita" anche la revisione dei tetti di spesa per le assunzioni in tutto il Ssn, che non potrà superare il valore della spesa sostenuta nel 2018, o, se superiore, il valore della spesa prevista dalla legge del 2009, con importi però incrementati annualmente, a livello regionale, del 5 per cento del Fondo sanitario regionale rispetto all'esercizio precedente.
Inoltre si interviene sulla disciplina relativa al blocco del turn over stabilito dalla legge 311/2004, sopprimendo il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale previsto per le regioni in piano di rientro che non abbiano rispettato le previsioni del Piano medesimo. Come detto, poi, si rivedono i criteri di selezione dei direttori generali degli enti del servizio sanitario nazionale. La rosa dei candidati sarà proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire. La norma vale solo per le regioni commissariate, dove il governatore sceglierà nell'ambito della graduatoria di merito.
La legge contiene anche, nel Capo II, misure in materia di formazione sanitaria e di medici di medicina generale, prorogando a luglio 2021 l'entrata in vigore del nuovo esame di abilitazione a medicina, ammettendo ai concorsi per ruoli dirigenziali i medici in formazione specialistica nonchè i medici veterinari iscritti all'ultimo anno, e dando la possibilità alle Asl di assumere a tempo determinato gli specializzandi, per un periodo non superiore a 12 mesi. Previsti infine interventi per ovviare alla carenza di medicinali, dando facoltà all'Aifa, in caso di emergenze, di bloccare le esportazioni dei farmaci interessati.