Stop al femminicidio. Incontro in Provincia promosso dal Garante Detenuti Crotone

Crotone Attualità

Molte delle donne impegnate nel sociale si sono date appuntamento per discutere di un tema delicato, quello della violenza di genere.

L’incontro, svoltosi nella sala Borsellino della Provincia di Crotone, è stato promosso dal Garante dei detenuti della città pitagorica, Federico Ferraro, insieme al Soroptimist Club locale, nella persona della presidente Annamaria Sulla, alla sezione comunale Consolidal E.T.S ed all’Unitre, rappresentate dalle consigliere Filomena Mustacchio e Camilla Portiglia.

L’incontro è stato pensato come momento di sensibilizzazione pubblica a sostegno delle donne ancora oggi troppo spesso vittime di violenze.

Dopo i saluti iniziali del Vicepresidente della Provincia Giuseppe Dell’Aquila, il cui intervento ha sottolineato la necessità di una cooperazione istituzionale ed associativa all’insegna della costruttività e della concretezza, c’è stato l’intervento della presidente del Soroptimist.

Numerosi sono stati e saranno i progetti, su scala nazionale, per il secondo anno di presidenza Sulla, in particolare si ricorda l'apertura della stanza di assistenza alle donne presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Crotone e la convenzione con le Procure per aiutare le vittime ad un vero inserimento lavorativo.

Le relazioni principali sono state quella di Ferraro che ha introdotto l’argomento del femminicidio, focalizzando tra l’altro l’attenzione oltre alle note vicende giudiziarie – dal caso Olga Mattei a quello Annibali, sfregiata con l’acido dal proprio ex - anche a quei casi di violenze ammantate da usanze o tradizioni troppo spesso lesive verso la dignità della donna.

È stato così ricordato il “Ballo delle Canne” nel Regno africano dello Swaziland, come i soprusi patiti da bambine e donne nel Paraguay ed, infine, le spose bambine nei paesi del sud est asiatico e in diverse aree del continente africano che nasconde una vera e propria compravendita di esseri umani: secodo le stime ufficiali circa 22 milioni di bambine oggi sono “sposate” e vivono con uomini molto più anziani di loro.

L'intervento centrale è stato affidato all'avvocato Stefania Leotta del foro di Crotone, Presidente del Rotary Club di Strongoli, che ha disquisito sugli aspetti culturali e professionali collegati all'avvocatura femminile e alle varie fasi di conquista compiuti dalle donne nel corso dei decenni.

Intervento molto interessante e condiviso sul tema della violenza di genere nelle sue molteplici forme, non solo fisica, ma anche verbale e morale.

Ha parlato della sua esperienza personale come donna, mamma e avvocato richiamando l'attenzione sulle problematiche che ancora oggi rimangono irrisolte, come la mancanza di garanzia del diritto alla maternità, il minor reddito delle donne professioniste, la mancanza di rappresentanza, oltre all'obbligo delle quote rosa, agli organi di vertici, la mancanza di rispetto da parte di alcuni colleghi.

L’incontro è stato moderato dalla giornalista Giusy Regalino, da anni impegnata sui temi e sulle problematiche femminili e sempre presente ad iniziative di sensibilizzazione pubblica e che ha ricordato la difficoltà dei primi anni di lavoro, quando in un ambiente, quello del giornalismo, all’epoca prettamente maschile, si è affermata con tenacia e caparbietà, oltre che con impegno professionale continuo e dedito a raccontare ed a vivere tante storie di donne della terra di Calabria e non solo.

A chiusura dell’incontro l’intervento dell’avvocato Agata Speziale, Giudice Onorario presso il Tribunale di Catanzaro, improntato sulle tante difficoltà e battaglie giudiziarie che ancora oggi molte donne avvocato devono sostenere non solo nella propria professione ma anche a volte nell’ambito dei concorsi pubblici.

È stato ricordato come negli anni ’90 una giovane - nonostante avesse vinto un concorso per entrare nella banda militare - si era vista negare l’accesso proprio perché donna!

Un selfie collettivo ha chiuso l’incontro molto partecipato anche dalle Forze dell’Ordine: presenti l’Arma dei Carabinieri e la Capitaneria di Porto.