Il ricordo di Mariella Tamborrino come “cura” delle donne: dibattito contro la violenza a Rocca di Neto
Il ricordo Mariella Tamborrino, eccellente avvocatessa scomparsa prematuramente, ha fatto da filo conduttore all’incontro-dibattito dal titolo “La memoria ed il ricordo per costruire un futuro che si prenda cura del sorriso delle donne: violenza di genere implicazioni sociali, economiche e culturali” svolto ieri nella sala consiliare del Comune di Rocca di Neto.
Un giorno, quello del 30 aprile, scelto appositamente dalla commissione pari opportunità per festeggiare il compleanno della giovane donna, che avrebbe compiuto 44 anni.
Un momento dedicato al ricordo, alla riflessione ma anche un’occasione di confronto. Al dibattito moderato dalla giornalista Maria Bonaiuto, hanno partecipato il sindaco di Rocca di Neto Alfonso Dattolo, la presidente della commissione Pari opportunità Genny Martino, la professoressa Angelina Brasacchio autrice del libro “Racconti dal Sud”, l’assessore comunale con delega alle Pari opportunità Irene Dattolo, il giudice onorario Raffaella Dattolo, la vice presidente della commissione Pari opportunità Elisa Barretta.
Presenti all’iniziativa anche i familiari della giovane avvocatessa di Rocca di Neto Mariella Tamborrino. In apertura i saluti del presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì in collegamento via skype.
Un saluto che è stato una testimonianza “coraggiosa”: il presidente Spirlì ha parlato di violenza e ne ha parlato condividendo la sua personale esperienza. Il dolore, ma anche la forza, la volontà di non essere una vittima, e di non diventare un carnefice. Ha parlato di violenza fisica, ma anche di quella violenza più subdola, quella che si fa forte dell’anonimato della rete internet, che attraverso le parole scritte ferisce e fa male. Il presidente ha voluto sottolineare l’importanza di momenti di incontro, di confronto e di riflessione, l’importanza di momenti e spazi educativi e formativi.
Subito dopo, i saluti del sindaco di Rocca di Neto Alfonso Dattolo: “questa mattina festeggiamo il compleanno di Mariella, questa mattina ricordiamo e raccontiamo una donna forte, una professionista, una figlia, una sorella”.
Le ragioni e gli obiettivi dell’iniziativa sono stati illustrati dalla presidente della commissione Pari opportunità Genny Martino. “L’iniziativa è nata da una telefonata che Maria Bonaiuto mi ha fatto qualche settimana fa, - ha detto Genny Martino - una proposta che mi ha emozionato e che mi ha coinvolto. L’idea semplice ed al contempo importante: ricordare Mariella e farlo in occasione del suo compleanno e farlo alimentando la memoria, attraverso le pagine del racconto della prof.ssa Brasacchio, attraverso la testimonianza di donne chiamate a dare il loro contributo per attuare azioni concrete di educazione al rispetto ed alla non violenza”.
La voce che trema raccontando, leggendo il ricordo dei compagni del Liceo, così Maria Bonaiuto è entrata nel vivo dell’iniziativa: “Chi parla non è Maria Bonaiuto…Oggi qui risponde presente l’intera classe VE del liceo scientifico Filolao di Crotone, un microcosmo di umanità. Celebriamo e raccontiamo un sentimento di amicizia che sopravvive alla morte per rammentare la giovinezza e le proprie origini. È il tuo compleanno Mariella, e ricordarti, raccontarti, sentire vivo e forte il tintinnio dei tuoi bracciali sul banco, crea l’occasione per essere ancora insieme, per essere quel puzzle di vite che siamo stati negli anni del Liceo. Se qualcuno, anche uno solo, ha voglia, se avverte la necessità ed il bisogno di raccontare, ricordare e di condividere con altri il vissuto di Mariella, la storia di una donna non debole, di una donna non arrendevole è perché il suo sorriso aperto, naturalmente coinvolgente, quel sorriso, scalda ancora”.
E poi la lettera di un caro amico di Mariella per ricordarne ancora la forza, la tenacia, la gioia di vivere, per onorare un giorno speciale. La memoria ed il ricordo hanno sorretto il dibattito, in cui si sono alternati momenti di emozione e di confronto.
Analisi dei dati sulla violenza di genere, un approfondimento normativo e legislativo (Convenzione di Istanbul, Codice Rosso, mediazione familiare, centri antiviolenza e crescita dei casi di violenza durante la pandemia), ma soprattutto è emersa la volontà di lavorare insieme, di mettere a sistema proposte, iniziative, di intessere una rete che non può prescindere da un nuovo modello educativo, che deve partire dalla formazione culturale e che deve tener conto delle ragioni della violenza, deve invertire la visione: non solo azione repressiva e punitiva, ma preventiva.
L’impegno assunto dai presenti e dall’amministrazione guidata dal sindaco Dattolo, è quello di proseguire lungo un percorso già avviato di educazione e attenzione nei confronti della violenza, che come ha sottolineato il presidente facente funzioni Spirlì ha implicazioni umane, che abbracciano e coinvolgono l’essere nel suo complesso e non solo come appartenente ad un genere, ad una categoria.