Catanzaro. Acque reflue urbane finivano nel fiume: indagati 3 membri della Soteco
Tre avvisi di conclusione indagini sono stati notificati dalla Procura di Catanzaro a tre membri della Soteco Spa - società che gestisce l'impianto di depurazione in località Verghello di Catanzaro – ritenuti responsabili di aver sversato illecitamente in un fiume i reflui non trattati del depuratore del capoluogo calabrese.
Si tratta di Angelo Nasprato, 42 anni, direttore tecnico, Domenico Augruso, 33 anni, direttore tecnico operativo l'impianto per conto della Soteco Spa, e Franco Greco, responsabile unico del procedimento in ordine al servizio di manutenzione dell’impianto.
I fatti contestati sarebbero stati accertati nel gennaio 2018. Secondo l'ipotesi accusatoria, i tre “effettuavano e dolosamente mantenevano uno scarico di acque reflue urbane che in uscita dall'impianto di depurazione venivano scaricate nel corpo recettore costituito dal fiume Corace senza essere sottoposte ad alcun ciclo di depurazione, superando i valori dei parametri di accettabilità Cod. Bod 5, Azoto ammoniacale, Sst ed Eschericia Coli”.
Nell'avviso di conclusione delle indagini firmato dal sostituto procuratorie Stefania Paparazzo, viene inoltre precisato che “effettuavano, in assenza di prescritta autorizzazione, attività di raccolta e deposito di rifiuti prodotti dal trattamento di depurazione delle acque reflue urbane dell'impianto sito in località Verghello del Comune di Catanzaro; in particolare venivano raccolti e depositati in tre cassoni-container (delle dimensioni di 6 metri per 2,50 metri per 2,50 metri) fanghi centrifugati avviabili allo smaltimento per circa 100 metri cubi, così superando il limite quantitativo previsto per il ‘deposito temporaneo’ dal decreto legislativo 152/2006.”