Formazione: a Rende parte il corso di mosaicista per categorie svantaggiate

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Sta per partire un originale percorso formativo che darà slancio economico e produttivo grazie al corso di mosaicista nell’ambito del progetto “Pratiche di integrazione e sviluppo sostenibile”, che il comune di Rende ha avviato già lo scorso giugno, con le lezioni di arte liutaia all’accademia Nef del maestro Emilio Natalizio.

Presentato lo scorso mercoledì nella sala di palazzo Vercillo-Martino, il corso vedrà l’alternarsi di esperti del settore, maestranze e architetti che forniranno elementi storici e tecnici finalizzati alla realizzazione vera e propria di un mosaico. Nella sua introduzione, Nadia Luise, responsabile del progetto e presidente della Coop MediCare, partner dell’iniziativa, ha sottolineato come: “si è partiti da un’idea che fosse sostenibile. Obiettivo primario è infatti l’inserimento socio-lavorativo delle categorie cosiddette svantaggiate. Per farlo ci siamo avvalsi di competenze e maestranze capaci non solo di trasmettere gli antichi mestieri, ma di farli diventare prospettive concrete di lavoro. Per questo vogliamo ringraziare l’ex assessora Marina Pasqua che, insieme a Domenico Ziccarelli, ha appoggiato il progetto sin dalle fasi iniziali”.

“La nostra Ong - ha affermato Armando Rossi, presidente di Co.re, ente promotore del corso di mosaicista - da anni si occupa di alta formazione in ambito di conservazione e restauro. Siamo presenti con sedi in tutto il mondo perché pensiamo che la ricchezza sta nella diversità”.

Il corso sui materiali lapidei vedrà alternarsi lezioni di teoria e di pratica che si concluderanno il prossimo ottobre con l’inaugurazione, nel giardino della sede di palazzo Vercillo-Martino, del mosaico pavimentale che i corsisti realizzeranno all’interno del percorso formativo.

Tra i docenti si alterneranno Andrea Smeriglio per le tecniche di restauro e realizzazione, oltre che l’architetto Pietro Caruso e l’archeologo Francesco Cuteri, scopritore dei mosaici delle terme ellenistiche di Caulonia. L’incontro si è concluso con l’intervento di Chiara Davoli, integration expert per la Calabria dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati -Unhcr- che ha plaudito all’iniziativa promossa dal comune di Rende.