Rimpasto al Comune di Crotone. L’ex Assessore Romano al Sindaco: “Non è il vero decisore. Chiedo solo passaggio consegne”
Il rimpasto avvenuto al Comune di Crotone (LEGGI) mancherebbe di chiarezza e di formalità. È quanto si evince da una lettera scritta dall’ex Assessore Alessia Romano al governatore della città pitagorica Ugo Pugliese. Proprio secondo la Romano non ci sarebbe stata una comunicazione ufficiale ma una “liquidazione con un messaggio impersonale su whatsapp” e dopo di questo il “nulla”.
IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA
“Egregio Signor Sindaco,
Le scrivo in maniera formale, poiché, a oltre 15 giorni dall’azzeramento della Giunta di cui facevo parte, non ho ancor avuto l’occasione di comunicarLe personalmente alcunché. Dal momento in cui sono stata liquidata con un messaggio impersonale su whatsapp, ad oggi, i miei tentativi di contattarLa sono stati vani. Lei non ha ritenuto di rispondere al telefono, forse temendo volessi un confronto su quanto accaduto.
Voglio rassicurarLa, sapendo che non è Lei il vero decisore e, non piegandomi a logiche a me estranee, avevo chiamato esclusivamente per chiedere un incontro in cui effettuare il passaggio di consegne, nell’ottica della continuità cui deve essere improntata l’azione politicoamministrativa, nel superiore interesse dei cittadini, nello specifico dei crotonesi più vulnerabili, di cui ho avuto il piacere di occuparmi.
Il mio intendimento è quello di illustrarLe almeno parte dei progetti, realizzati e realizzandi, avendo programmato ed attratto fondi per oltre 15.000.000,00 di euro, nell’ultimo anno e mezzo. A tal fine, allego alla presente, un sintetico elenco di alcuni di essi, ribadendo la mia disponibilità per un incontro esplicativo. Immagino, conoscendoLa, che il paventato passaggio di consegne ideale, non avverrà mai. Voglio, comunque, rappresentarLe che una delle scelte politiche che rivendico con maggiore soddisfazione è di aver utilizzato, circa 320.000,00 euro, del cosiddetto “bonus migranti”, che non aveva alcun vincolo di destinazione, per i ragazzi disabili, programmando con tali fondi, ad esempio, un lido attrezzato, che ormai dovrebbe già essere in funzione e per cui auspico provvediate con sollecitudine.
Parte di dette risorse è stata destinata agli anziani, che troppo spesso sono posti in secondo piano. Altra scelta che rivendico, dopo oltre dieci anni d’inattività del Comune, è di aver fortemente voluto che l’Ente acquisisse i beni confiscati alla mafia e dato successivamente impulso alla definizione di un regolamento che ne disciplinasse l’uso in conformità con la migliore prassi, in favore della società civile. La cosa che fa specie sono le sue recenti dichiarazioni a mezzo stampa in cui rivendicava libertà ed autonomia per poi ritrovare entusiasmo a seguito della ricomposizione della “Sua” nuova Giunta. Ricorda quando, allo scopo di rivendicare autonomia e rispetto, ha chiesto alla Giunta di firmarLe le dimissioni in bianco?? Or bene, mi domando, perché non le abbia usate? Perché non ha aperto questa crisi, farsa, con le dimissioni della Giunta, in luogo dell’azzeramento, dimostrando rispetto per chi come me ha lavorato tre anni con abnegazione e senso del dovere?!
Non è mio costume tessere le mie lodi, mi limito a ricordarLe un fatto che possa essere testimonianza ed esempio per ciascuna Donna. Vede Sindaco, il senso del dovere e la passione civica nel suo adempimento, quando si ricopre un Ufficio alto e delicato come quello dell’Assessorato alle politiche sociali, mi hanno spinto a lavorare fino a 10 giorni prima del parto, per poi rientrare a lavoro 10 giorni dopo. Anche in quell’occasione ero stata messa in discussione con il pretesto che la maternità mi avrebbe assorbito, facendomi tralasciare l’assessorato. I risultati conseguiti, parlano da sé e dimostrano che ciascuna donna può essere, al contempo, moglie, madre e ricoprire incarichi di responsabilità come e meglio degli uomini.
Concludo augurando a Lei ed alla “Sua” nuova squadra buon lavoro. Voglio inoltre ringraziare, pubblicamente, i dipendenti degli uffici comunali e gli operatori del terzo settore che hanno reso possibile il conseguimento dei risultati fin qui ottenuti e la trasformazione delle politiche sociali, che sono oggi improntate all’inclusione dei soggetti svantaggiati. Dal mio canto, vigilerò sulle attività da me svolte che a breve daranno frutti, auspicando che l’attività amministrativa non segni il cambio di passo dalla politica dell’inclusione a quella della clientela.”