Sgominata la cupola delle “pillole blu”: le rubava e le rivendeva al mercato nero
Che il mercato delle cosiddette “pillole blu” fosse in “espansione”, lo si poteva intuire, ma che oggi questo forte interesse per i farmaci utili - per intenderci meglio - nella cura della disfunzione erettile muovesse l’interesse di molti acquirenti, decisi ad acquistarli anche attraverso il “mercato nero”, lo confermerebbe, addirittura, un’indagine giudiziaria.
L’inchiesta è quella battezzata non a caso “Blue Express”, ed il nome affibbiato dagli inquirenti è presto spiegato. I carabinieri del Nas di Catanzaro hanno difatti scoperto una vera e propria organizzazione che rubava i farmaci e poi li ricettava immettendoli nel mercato, per così dire, “parallelo”.
Un sistema definito “collaudato” che contava sulla compiacenza di trasportatori di medicinali e magazzinieri di farmacie e depositi farmaceutici, che in accordo tra loro avrebbero portato via, dal 2016, un quantitativo indefinito di prodotti.
I furti avvenivano approfittando della disponibilità di alcuni insospettabili magazzinieri che, materialmente, facevano sparire interi colli di prodotti; o tramite dei corrieri, anch’essi d’accordo, che apposta non consegnavano la merce più appetibile nelle farmacie ed in alcuni casi, addirittura eseguivano degli ordini fittizi a nome dei farmacisti, per poi appropriarsi loro dei medicinali.
I soggetti che partecipavano al “traffico”, inoltre, vendevano autonomamente delle ingenti quantità di farmaci, prevalentemente ed appunto le pillola blu (da cui il nome dell’indagine), creando una vera a propria rete di “spaccio” per accontentare l’elevata richiesta da parte di amici e conoscenti.
Un caso particolare, hanno spiegato i militari, quello del presunto capo dell’associazione, un lametino, L.S., che anche in concorso con altri, per garantirsi la disponibilità di un farmacista così che comprasse i farmaci rubati, millantava credito anche presso il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri e altri dirigenti locali, assicurando la possibilità di intervenire su una controversia amministrativa che preoccupava lo stesso farmacista.
Tra i medicinali ricettati, anche un considerevole quantitativo di specialità ad azione dopante, distribuite sempre nell’area lametina a soggetti riconducibili ad ambienti sportivi e praticanti anche a livello agonistico.
Sequestrate nel corso delle indagini circa diecimila confezioni di medicinali rubati e tenuti in cattivo stato, dunque costituenti un pericolo per l’utente finale, ignaro acquirente dei prodotti “ricettati”.
Alla fine i militari hanno letteralmente sgominato la cupola dell’organizzazione, composta da tre persone oggi finite ai domiciliari su ordine del GIP del tribunale locale e su richiesta della Procura (LEGGI).
Le indagini, eseguite con intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di osservazione e pedinamenti, sono state condotte dai carabinieri del NAS di Catanzaro che hanno anche denunciato in stato di libertà altre otto persone ritenute collegate all’organizzazione. Eseguite diverse perquisizioni tra le provincie di Catanzaro e Reggio Calabria, anche in farmacie, depositi e palestre.