Duplice omicidio a Corigliano-Rossano. Nicoletti: Territorio abbandonato a se stesso
“Nonostante l’encomiabile lavoro dei Magistrati della Procura e del Tribunale di Castrovillari, sono sotto gli occhi di tutti le gravissime conseguenze che paghiamo giornalmente nel territorio a causa della assurda assenza nella terza città della Calabria di un Presidio di Giustizia”.
A lanciare l’allarme è l’avvocato cosentino Francesco Nicoletti, dopo il duplice omicidio che ha allarmato la comunità locale e nel quale sono stati ammazzati, martedì scorso, 23 luglio, in contrada Apollinara, e addirittura a colpi di kalashnikov, Pietro Greco (39enne sorvegliato speciale) e Francesco Romano (44enne imprenditore, anche lui noto alle forze dell'ordine) (LEGGI).
Nicoletti, dunque, punta l’indice sull’assenza, appunto, a Corigliano-Rossano, del presidio, una privazione che definisce “paradossale, ingombrante, inaccettabile, vergognosa: la nostra Città non può e non deve non avere un Tribunale”.
Si chiede poi dove siano le istituzioni: “Dove sono i nostri rappresentanti politici? Dove sono i fatti? Non le promesse o i proclami. I fatti!” “Un silenzio assordante – afferma il legale - che pesa come un macigno, una immobilità gravissima ci rendono vittime di indolenza e ignavia”
Una situazione preoccupante, soprattutto di fronte alla recrudescenza della criminalità e che “sebbene - spiega ancora Nicoletti - molti episodi siano di competenza della magistratura antimafia, non possiamo non riconoscere come un Tribunale ordinario e una Procura sul posto rappresentino una valida ‘sentinella’ in qualità di presidio dello Stato. Presidio dello Stato che deve far sentire la propria presenza ed essere vicino ai cittadini, i quali sono stanchi di sentirsi abbandonati a se stessi”.
“Nonostante le recentissime elezioni amministrative, che tanta speranza hanno infuso nei nostri animi - aggiunge il legale - siamo poi quotidianamente costretti a fare i conti e a scontrarci con la realtà: un territorio lasciato alla deriva nel quale non è più sentito il controllo né la tutela dello Stato”.
La mancanza di un Palazzo di Giustizia, con tutti i servizi annessi e connessi, secondo Nicoletti creerebbe un vulnus irreparabile alla città e ai cittadini.
“Siamo depredati da tutti i servizi minimi essenziali (ospedale, ferrovia, etc.) – sbotta - siamo tagliati fuori da tutti i circuiti, di Giustizia, economici, commerciali, sanitari. E forse è giunto il momento della nascita di nuove coscienze civiche, non oso più parlare di risveglio perché quelle che c’erano ritengo siano defunte da tanto, troppo tempo”.
“È giunto il momento – conclude l’avvocato - che ognuno si assuma il peso delle proprie responsabilità. Ognuno di noi deve far sentire la sua voce e non nascondersi o trincerarsi dietro al silenzio o, peggio ancora, dietro a pretesti o scuse. Non possiamo più scaricare su altri, né rinviare al poi ciò che deve e può fare ciascuno di noi!”.