Due carabinieri rinviati a giudizio per abuso durante perquisizione
L'accusa di aver effettuato una perquisizione che sarebbe stata costellata da ripetuti abusi ai danni di un minorenne ha fatto finire sul banco degli imputati Giuseppe Commisso e Alberto D'Onofrio, due carabinieri in servizio alla stazione di Soverato (Cz), rinviati a giudizio oggi. Il giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro, Emma Sonni, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, Gerardo Dominijanni, e dell'avvocato di parte civile, Gianni Russano - che rappresenta i genitori della parte offesa -, ha mandato i due uomini al processo che avra' inizio il 5 maggio, dove saranno difesi dall'avvocato Fabrizio Costarella. Il gup ha infine rinviato gli atti in Procura per altri due militari, due colleghi degli imputati che in fase di indagini rilasciarono dichiarazioni a difesa di questi ultimi, perche' si verifichi la commissione di eventuali reati da parte loro. I fatti contestati risalgono al 21 novembre del 2006, quando il minore L. R. si trovava assieme ad alcuni amici nella piazza Maria Ausiliatrice, a Soverato. I militari erano intervenuti per via del lancio di alcuni petardi ed avevano visto il giovane tirare una bomboletta -poi lui spiego' di aver voluto solo allontanarla da se' e dagli amici dopo che qualcuno l'aveva scagliata contro di loro -, cosi' lo avevano fermato e condotto in caserma per alcuni controlli. Il tutto, secondo la denuncia sporta contro i carabinieri, sarebbe avvenuto in maniera assai violenta dal momento che il minorenne sarebbe stato picchiato con calci e pugni e i due pubblici ufficiali gli avrebbero anche fatto sbattere la testa contro il montante dell'auto di servizio e, una volta giunto negli uffici della stazione, il ragazzo sarebbe stato costretto a spogliarsi per svuotare le tasche di giubbotto e pantaloni. I carabinieri imputati, che secondo le accuse avrebbero anche offeso il giovane fermato con varie frasi oltraggiose, avrebbero anche redatto un falso verbale annotando che egli avrebbe spontaneamente svuotato le tasche. Accuse che ora dovranno essere vagliate in dibattimento, davanti al tribunale di Catanzaro.