Candido, (Radicali): “nessuna parola è stata mantenuta, Garante dei detenuti ancora non esiste”
Riecheggia ancora forte il messaggio di Giuseppe Candido Partito Radicale Nonviolento: “il Consiglio Regionale rispetti la parola data e voti subito per eleggere il Garante dei diritti dei detenuti e delle persone comunque private della libertà”.
“Il 5 luglio 2018, più di un anno fa, dopo un sit-in organizzato sotto i portoni del consiglio regionale della Calabria con Rocco Ruffa, tesoriere della nostra associazione e altri compagni dell’associazione Abolire la Miseria, con il politologo Antonio Stango, presidente della federazione italiana per i diritti umani, eravamo stati ricevuti dal Presidente della prima commissione affari istituzionali, consigliere regionale Franco Sergio che (letteralmente) ci aveva assicurato - anche a nome del presidente del consiglio regionale Nicola Irto assente per altri impegni istituzionali -, che la Calabria, la nostra amata terra, avrebbe avuto il Garante dei diritti dei detenuti e delle persone comunque private della libertà entro l’autunno”.
“Purtroppo – rimarca il radiale - la parola data non è stata mantenuta. L’autunno (2018) è bello che trascorso, l’inverno e la primavera pure, e ora - assieme all’estate con le carceri sempre più affollate - rischia di passare la legislatura regionale senza che la nostra regione possa avere questa importante figura di garanzia. Figura di garanzia che era stata definita urgente nella stessa legge regionale che la istituita”.
“Il Consiglio regionale calabrese evidentemente è in altre faccende affaccendato. Come potremmo definire questa cosa? Se la politica non ottempera alle sue stesse leggi e non rispetta manco la parola data, come possiamo, noi cittadini, cambiare?” – si chiede ancora.
“Dalle colonne di questo quotidiano lo chiedo ai tanti Calabresi onesti e che non votano per ragioni di clientele. Vogliamo darci una sveglia? Noi - come ci ha insegnato Marco Pannella nei decenni di militanza - non molliamo e, per la vita del diritto che è sempre anche diritto alla vita e ai diritti umani - continueremo a chiedere insistentemente che venga rispettata la legge è sia eletto subito, dal consiglio regionale che ne ha la competenza, il Garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone comunque private della libertà.”