Arrestato a Reggio 19enne accusato di atti intimidatori

Reggio Calabria Cronaca

Questa mattina, i carabinieri della Compagnia di Taurianova, con la collaborazione degli agenti del Commissariato della P.S di Cittanova, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Palmi, su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi, nei confronti di Fabrizio Longo, 19 anni, di Cittanova, per i reati di: detenzione illegale di armi; porto di armi in luogo pubblico; danneggiamento aggravato; detenzione di arma clandestina; ricettazione e minacce, tutti commessi con l’aiuto di suo fratello, L.D., 25enne, denunciato a piede libero.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi sono scaturire in seguito ad una serie di atti intimidatori che si sono verificati all’inizio dello scorso anno a Cittanova e che destarono un notevole allarme sociale. In particolare, L.F., aveva preso di mira la famiglia di un imprenditore di Cittanova, che nel mese di gennaio 2010 ritrovò, sulla porta della sua abitazione, una busta indirizzata ad una delle sue figlie, con all’interno un biglietto ove venivano formulate minacce molto esplicite nei confronti della ragazza e dei suoi familiari; la stessa busta conteneva anche tre proiettili calibro 9x21 per pistola. Nello stesso periodo, un analogo messaggio veniva recapitato anche ad un altro giovane di Cittanova, la busta conteneva uno scritto con la stessa calligrafia e un proiettile dello stesso tipo, fatto che induceva gli inquirenti a ritenere vi fosse un’unica regia dietro agli atti intimidatori che si stavano verificando. Dopo questi due primi episodi se ne verificò un terzo, ovvero il danneggiamento dell’autovettura usata dai familiari dell’imprenditore, sulla quale venivano esplosi due colpi di fucile. Al culmine di una serie di accertamenti investigativi, essendo emersi già elementi univoci sulla matrice del gesto, i carabinieri decisero di perquisire l’abitazione del diciannovenne. Il risultato di quella operazione rappresentò una svolta per le indagini, perché vennero sequestrate delle cartucce, tra l’altro molto particolari e poco presenti sul mercato, identiche a quelle messe all’interno delle buste minatorie e venne ritrovato anche il fucile, risultato essere clandestino, con il quale era stata danneggiata l’autovettura delle vittime. La persona arrestata è stata associata alla struttura carceraria di Palmi.