Rapporto annuale Gdf Calabria, in regione 55,4% delle frodi nazionali
Oltre 65 milioni di euro concessi indebitamente e bloccati prima di arrivare ai beneficiari; e altri 80 milioni individuati come indebitamente percepiti. I dati riguardano le attivita' svolte dalla Guardia di Finanza in Calabria, nel corso del 2010, nella lotta alle frodi comunitarie, e corrispondono nel primo caso al 55,4 per cento del risultato complessivo nazionale delle Fiamme gialle, mentre il secondo risultato e' pari al 32,1 per cento del dato nazionale. Il bilancio delle attivita' portate a termine dalle Fiamma Gialle lo scorso anno e' stato illustrato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal generale Michele Calandro, comandante regionale della Guardia di finanza calabrese, alla presenza dei comandanti provinciali e del comandante del Reparto aeronavale. Nel contrasto all'evasione fiscale la Gdf ha effettuato nella regione 4.554 verifiche e 28.291 controlli strumentali, con oltre 600 milioni di euro di materia imponibile sottratta alle imposte sui redditi e oltre 120 milioni di Iva evasa. Un lavoro certosino che ha permesso agli uomini delle Fiamme gialle di scoprire 334 evasori totali, ai quali si aggiungono 489 persone denunciate per gravi illeciti fiscali. A tutela del bilancio dello Stato, il generale Calandro ha segnalato la collaborazione con la Corte dei Conti, che ha portato all'accertamento di danni erariali per oltre 410 milioni di euro. Anche la tradizionale azione di lotta al contrabbando - ha evidenziato l'ufficiale - ha prodotto risultati significativi, con un ruolo di primo piano svolto dai finanzieri del reparto di Gioia Tauro recentemente elevato al rango di Comando gruppo. Ai sequestri di sigarette (circa 40 tonnellate), si sono aggiunti i sequestri delle merci con marchi contraffatti (oltre 2 milioni di pezzi), per una tutela ad ampio spettro degli interessi nazionali e comunitari, da quelli fiscali a quelli economici, del made in Italy e delle regole della concorrenza, a quelli dei consumatori. Il comandante regionale ha ricordato anche l'attivita' del comparto aeronavale, svolta, ha sottolineato l'alto ufficiale "nell'ambito di un dispositivo di vigilanza in mare che ha visto spostare, in corrispondenza dei mutamenti degli scenari economici e sociali dei Paesi del Mediterraneo, l'area di rischio prevalente dai traffici di contrabbando di merci a quelli di esseri umani". Il fenomeno dell'immigrazione clandestina, infatti, ha fatto registrare, nel 2010, un picco degli sbarchi sulle coste calabresi, in particolare nel Crotonese e negli ultimi mesi dell'anno, con 32 arresti di "scafisti" e l'individuazioneo di 797 immigrati irregolari.