A teatro con “L’Ammalato immaginario” per la serie del Locri Opera Festival
Il 20 agosto, alle 21, il Comune di Locri, in sinergia con l’Associazione Traiectoriae, l’Orchestra e il Coro del Teatro Cilea di Reggio Calabria, propone, come ultima tappa del Locri Opera Festival, presso la Corte del Palazzo Comunale, “L’ammalato immaginario ovvero Erighetta e Don Chilone” di Leonardo Vinci. Il Maestro Concertatore sarà il M. Alessandro Tirotta mentre Sofia Lavinia Amisich firmerà la regia.
Aurora Tirotta interpreterà il ruolo di Erighetta e lo stesso Alessandro Tirotta sarà Don Chilone. Nel ruolo del Servitore ci sarà il mimo Alice Arena. A quest’opera seguirà “Ciaccona” in Sol minore di Tommaso Antonio Vitali eseguita dal violinista solista Pasquale Faucitano. Al cembalo siederà Loredana Pelle.
“Quando Domenico Gatto mi propose di mettere in scena degli intermezzi musicali per il “Locri Opera Festival”, ho subito pensato e proposto Leonardo Vinci. Da calabrese ritengo sia giusto rendere omaggio a uno dei capisaldi del settecento operistico italiano, un compositore che è stato modello e ispirazione per i grandi compositori succedutogli: da Pergolesi (suo allievo) a Rossini, per intenderci. Nato a Strongoli (allora provincia di Catanzaro, oggi Vibo Valentia) è stato un calabrese illustre, oggi paradossalmente sconosciuto ai molti, per cui è corretto restituirlo alla memoria storica e teatrale. Eseguiti all’interno dell’opera Ernelinda (Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1726) gli intermezzi “Erighetta e Don Chilone” noti anche come “L’Ammalato Immaginario” si ispirano senza dubbio all’opera omonima di Moliere, con le appropriate similitudine e divergenze volute da Antonio Salvi (librettista): Erighetta, che lamenta il suo stato vedovile, prende la decisione di sedurre il ricco scapolo don Chilone per farsi sposare.
Approfittando dell’ipocondria di quest’ultimo gli manda in casa il medico Guarisci, che altro non è che Erighetta travestita che, alla fine di un lungo sproloquio saccente, gli prescrive la cura necessaria: sposarsi, e preferibilmente una vedova! Don Chilone, perplesso dalla proposta del medico e timoroso che il matrimonio possa peggiorare il suo stato, al ritorno di Erighetta le fa la sua proposta di sposarla con la promessa di lasciarle il pieno controllo della casa. Dopo un gioco di parti lei accetta, don Chilone si sente “che ingagliardisce e ritorna sano”, ma alle prime domande di Erighetta manifesta un dubbio pesante sulla testa! La donna rimane sempre un “osso duro” da digerire!!
“Una piccola opera che getta le basi per il percorso evolutivo che sfocerà nelle grandi opere buffe, con tempi briosi e un taglio scorrevole ma fedele alla prassi esecutiva del genere. Un grande appuntamento con l’opera lirica che appartiene alla nostra storia”, - dichiara il M. Alessandro Tirotta.
Si ricorda che il “Locri Opera Festival” si inserisce all’interno del Calabriae Opera Musica Festival, la cui direzione artistica porta la firma di Domenico Gatto e Orlin Anastassov.