Latitante vicino alla ‘ndrangheta arrestato in Spagna. Beccato con documenti falsi per scappare in America latina
È stato arrestato a Valencia, in un centro commerciale, un elemento ritenuto di spicco e legato alla mafia e alla ‘ndrangheta.
Finisce dunque la latitanza, di appena tre anni, di Massimiliano Cornegliani, condannato per estorsione e traffico di droga. L’uomo, che aveva un appartamento in città e di documenti falsi, aveva già scontato in Italia più di 10 anni di carcere, ma ne mancano altri cinque.
Cornegliani, considerato estremamente pericoloso e vicino alle famiglie della ndrangheta platiota dei “Barbaro-Papalia-Trimboli”, egemoni nel territorio di Cesano Boscone, Corsico e Buccinasco dove era cresciuto, è stato arrestato dalla Guardia Civil mentre era insieme ad uno spagnolo ricercato dalle autorità locali.
È stato rintracciato e fermato nella struttura mentre tentava di farsi consegnare dei documenti falsi per scappare in America Latina. Sono così intervenute le unità speciali spagnole della Uei (Unidad Especial de Intervention) coordinate dalla Guardia Civil.
Considerato broker della droga, Cornegliani era stato raggiunto da un mandato di cattura europeo emesso dalla Procura di Lodi, per la quale era colpevole di estorsione con minacce di morte e violenza, legata a vicende di traffico di droga e per questo doveva scontare quasi 7 anni di carcere.
Ritenuto dagli investigatori come “uomo di elevatissima caratura criminale, un broker della droga di alto livello, da sempre attivo nel narcotraffico internazionale, con datati e certi legami con esponenti della mafia siciliana e della ‘Ndrangheta calabrese”.
L’operazione della polizia spagnola, denominata “Mastrorosso”, riguarda elementi della criminalità locale collegati con quella organizzata italiana, in particolare con affiliati alla ‘ndrangheta, che scelgono l’area della costa valenciana per creare connection internazionali e proseguire nell’anonimato i loro lucrosi traffici.