Corrado (M5S): “Sicurezza zero al Parco e Museo di Capo Colonna”
La parlamentare del Movimento 5 stelle, Margherita Corrado, lancia l’allarme. Parla infatti della mancanza di sicurezza all’interno del Parco e del Museo di Capocolonna. “A partire da luglio – scrive la Corrado - il personale del Ministero beni culturali che assicura accoglienza e sorveglianza nel Parco archeologico di Capo Colonna e nell’annesso Museo Nazionale ha dovuto lavorare a ranghi ridotti, poiché alcuni addetti sono stati destinati alla fortezza di Le Castella. La perfetta efficienza del sistema di video-sorveglianza è diventata perciò essenziale, quest’anno, per chi deve gestire uno spazio espositivo cospicuo e un parco da decine di ettari”.
La Corradono, dopo essere venuta a conoscenza che “un guasto tecnico presumibilmente di poco conto ha purtroppo messo fuori uso le telecamere di Capo Colonna, lasciando sguarniti i punti critici dell’area archeologica e del museo”, ha deciso di allertare i vertici regionali e nazionali del competente ufficio ministeriale. Ma non avendo ottenuto risposta ha scritto ai Carabinieri del TPC (e per conoscenza al MiBAC), perché “verificassero la sussistenza delle condizioni minime di sicurezza per i visitatori e per gli stessi beni archeologici”, per poi decidere di “segnalare anche pubblicamente la situazione, dopo un ultimo sollecito scritto inviato venerdì 16 agosto”.
Per la Corrano ai visitatori delle strutture non è garantita alcuna “incolumità”, né tantomeno “tutela dei resti archeologici (mobili e immobili). “Il lavoro serio e appassionato condotto per decenni da funzionari e dirigenti statali di ben altra qualità degli attuali, lavoro che ha consentito a Crotone di avere un secondo prestigioso museo nazionale, unica città calabrese a vantare tale privilegio, e di vedere realizzato il sogno di un parco archeologico di livello assoluto (sia pure tuttora mancante del III lotto), non merita di essere svilito e persino vanificato dall’irrompere sulla scena di sciacalletti e iene che per di più si credono il sale della terra.
“Il disincanto con cui l’Amministrazione dei beni culturali non affronta i problemi del patrimonio culturale pubblico, dimenticando che, in situazioni di assoluta emergenza come quella odierna di Capo Colonna, erogare servizi è più importante che ripianare il disavanzo di bilancio, come invece pretende il becero aziendalismo ormai dilagante nel MiBAC, è indegno della tradizione che aveva fatto della PA italiana di questo settore un esempio per tutta l’Europa. Getta discredito, inoltre, anche sui tanti dipendenti statali che tuttora s’impegnano con tutte le forze per essere all’altezza del compito assunto.
“Ugualmente inaccettabile è però l’indifferenza degli amministratori locali al cospetto di questa situazione, gli stessi che da qualche mese si riempiono la bocca con le parole cultura - archeologia - comunicazione culturale mentre hanno cominciato a spendere e spandere allegramente i 60 milioni della lotteria Antica Kroton”.