Accusati di violenza sessuale di gruppo, tribunale li rimette in libertà
Tornano in libertà tutte e cinque le persone (P.L.G., S.G., W.O.; G.M. e S.B. le loro iniziali), che il 14 agosto scorso, a Corigliano-Rossano, erano finite in carcere con le accuse, a vario titolo, di violenza sessuale di gruppo ed estorsione (LEGGI).
Con l’ordinanza depositata il 30 agosto scorso, il Tribunale Penale di Catanzaro ha infatti accolto il riesame proposto dalle difese degli arrestati e, conseguentemente, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Castrovillari, disponendone l’immediata remissione in libertà.
Il pronunciamento del tribunale del capoluogo, secondo il legale di uno degli indagati, (S.G.), l’avvocato Francesco Cornicello, denoterebbe dunque “l’insussistenza indiziaria a carico del mio assistito (giovane professionista, regional manager di importante società per azioni quotata in borsa), la sua estraneità rispetto ai fatti denunciati” avendo provato “con inequivocabili produzioni documentali e specifiche nonché convergenti investigazioni difensive - sottolinea ancora il legale - l’erroneità ovvero inattendibilità, sul suo conto, del narrato della presunta vittima, su cui, peraltro, si fondava il castello accusatorio, evidentemente crollato sotto i colpi della verità procedimentale”.
L’avvocato Torricello, inoltre, evidenzia come a questo scopo appaia “inaccettabile e da stigmatizzare - afferma - la gogna mediatica che si è generata a seguito del suo ingiusto arresto: le gravi ipotesi di reato formulate, infamanti e pregiudizievoli, ne hanno minato l’immagine professionale e morale”.
La vicenda, come si ricorderà, aveva portato gli investigatori della polizia del Commissariato di Corigliano-Rossano e della Squadra Mobile di Cosenza, a ipotizzare quella che gli stessi definirono “un’escalation di violenze fisiche e psicologiche” subite da una donna albanese, che secondo gli inquirenti sarebbe stata tenuta “sotto scacco” da cinque persone che l’avrebbero obbligata a rapporti sessuali con la minaccia di ucciderle il figlio di appena 5 anni ed il suo compagno.