Ragazzina palpeggiata nell’androne di un palazzo, identificato il molestatore
La Polizia di Corigliano-Rossano, dopo una denuncia per una presunta violenza sessuale subita da una minorenne del luogo, ed al termine di una delicata indagine, ha notificato oggi un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati abitualmente dalla persona offesa - emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari di Castrovillari Luca Colitta su richiesta del Sosttituto Giovanni Tedeschi - nei confronti di un 34enne residente nell’ex area urbana di Rossano.
L’attività investigativa è iniziata nel mese di maggio scorso, appena gli agenti hanno ricevuto la segnalazione da parte della vittima che aveva raccontato come l’uomo l’avesse pedinata da casa e seguendola lungo le vie di quel centro, per poi bloccarla all’interno di un palazzo, dove era andata in visita a dei parenti.
Nello stabile, il 34enne ed in modo fulmineo sarebbe riuscito a trattenere con forza la ragazza, palpeggiandola e mostrandole le parti intime, poi era fuggito via.
Il personale della Polizia, acquisisti i primi elementi utili dalla vittima, ha così passato al setaccio tutti i sistemi di videosorveglianza della zona riuscendo a ricostruire il tragitto della ragazza e, successivamente, ad identificare la targa dall’autovettura usata dal presunto molestatore e proprio per seguire la malcapitata.
La minorenne, assistita dai genitori, in audizione protetta presso gli uffici del Commissariato ha fornito altri dettagli per l’identificazione certa del responsabile.
Gli accertamenti eseguiti sull’uomo, che non risulta all’atto avere altri precedenti penali, avrebbero fatto emergere a suo carico altri episodi simili che sarebbero avvenuti in passato e alcune segnalazioni di violenza che paiono avere alla base lo stesso modus operandi ed il cui autore p ancora ignoto, ma che fanno ritenere agli inquirenti la possibilità che molte donne non abbiano denunciato gli episodi per vergogna o paura di essere giudicate.
L’indagine, effettuata con riservatezza e determinazione, ha portato oggi all’emissione del decreto da parte del Tribunale di Castrovillari, ed è stata possibile anche grazie alla tenacia e alla caparbietà del personale della Polizia che, fin dai primi momenti, non hanno mai interrotto la ricerca delle fonti di prova per poter identificarne l’autore, dimostrando un’attenzione particolare ai reati di violenza di genere.
“Non denunciare, anche anonimamente, violenze, prepotenze, soprusi, angherie, potrebbe portare a conseguenze ancora più gravi”, fanno sapere in tal senso gli investigatori.