Maxi carico di “bionde” bloccato nel porto di Gioia Tauro, erano contraffatte
Un totale di circa dieci tonnellate di “bionde” contraffatte, qualcosa come più di 53 mila stecche di sigarette che erano in un container in transito nel porto di Gioia Tauro, con provenienza dalla Slovenia e destinate in Libia, ma che sono state intercettate e sequestrate dalla Guardia di Finanza e dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane e dei Monopoli in servizio nello scalo calabrese.
La scoperta grazie ad un’accurata analisi dei rischi che ha portato prima ad individuare e fermare il carico di tabacchi, e stante la particolare natura dello stesso ad avviare degli accurati controlli per verificarne l’autenticità del prodotto, interpellando ovviamente l’azienda proprietaria del marchio.
È stato proprio quest’ultima, la “Business Royals”, a confermare ai militari che si trattasse di sigarette contraffatte. Un quantitativo che se immesso sul mercato al dettaglio avrebbe potuto fruttare introiti per circa un milione e mezzo di euro.
Il carico è stato naturalmente sequestrato e l’esportatore è denunciato per la violazione delle disposizioni in materia dei diritti di proprietà intellettuale comunitarie e nazionali.
Il brillante risultato testimonia l’alto livello di attenzione operativa della Guardia di Finanza e dei funzionari doganali per il contrasto all’economia illegale, specie in riguardo alla repressione del commercio illecito di generi di monopolio che, oltre a sottrarre preziose risorse all’erario nazionale ed europeo, costituisce una delle principali forme di finanziamento delle organizzazioni criminali a carattere internazionale.
Il sequestro, infine, ha impedito l’introduzione sul mercato di sigarette potenzialmente pericolose per la salute, tenuto conto che spesso, questi generi in contrabbando, sono realizzati nell’assoluta inosservanza delle regole sul divieto di utilizzo di sostanze nocive.