Madonna della Consolazione, il vescovo prega per i malati. E lancia l’appello: “Salvare l’Hospice”

Reggio Calabria Tempo Libero
foto di Ketty Romeo

Il vescovo di Reggio Calabria, Giuseppe Fiorini Morosini, ha affidato ai fedeli e alla Madonna della consolazione il proprio discorso. E lo ha fatto proprio in occasione dell’uscita della sacra effigie dall’Eremo di Reggio Calabria.

Il suo primo pensiero è andato a “chi quest’anno è assente: chi è stato chiamato da Dio, chi è impedito per malattia, chi per lavoro, chi ha lasciato la nostra città, soprattutto giovani, per cercare lavoro. Li abbiamo tutti presenti nella nostra preghiera”. Ha quindi invitato i fedeli a “pregare per i sofferenti e i malati terminali, che hanno bisogno di non essere lasciati soli in questo loro ultimo tratto di strada in questo mondo. A loro bisogna garantire non solo quelle cure necessarie perché le loro sofferenze siano alleviate, ma soprattutto quel conforto e quella consolazione che tutti noi vorremmo avere in un momento così drammatico”.

Quindi l’appello per sostenere l’Hospice via delle stelle “dobbiamo sostenere in questa opera preziosa di consolare le persone in viaggio verso l’eternità”, perché come affermato da Morosini a Reggio si trova un “bene grande, che solo chi ne ha potuto usufruire l’aiuto, lo ha apprezzato”. Poi la richiesta avanzata alle Istituzioni per trovare “una definitiva soluzione che garantisca a tale opera di continuare ad erogare i suoi servizi. È un bene troppo grande, non ci possiamo permettere di perderlo”.

E' successo questa mattina, quando la Sacra effigie della Madonna della Consolazione è stata consegnata questa mattina alle autorità cittadine nel luogo che rappresentava l'ingresso della città, sulla strada del Santuario dell'Eremo, dove il quadro, venerato fin dal 1654, è custodito dai frati Cappuccini per nove mesi l'anno.

In piazza della consegna, le autorità cittadine ecclesiastiche e civili, prendono in carico la Sacra Effigie che viene accompagnata in Cattedrale con la partecipazione di almeno 50 mila fedeli. Accanto all'arcivescovo mons. Giuseppe Fiorini Morosini, il sindaco Giuseppe Falcomatà, il prefetto Massimo Mariani, il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, forze dell'ordine, amministratori e rappresentanti istituzionali.

Morosini ha poi proseguito, fermandosi sul ruolo di fedeli e cristiani, “dobbiamo moralmente opporci a quella cultura di morte, che sta tentando in tutti i modi di imporci l’accettazione della legittimità dell’eutanasia e del suicidio assistito. La Madonna della consolazione è qui per distribuire un conforto nel segno della difesa della vita umana e non nel segno della morte procurata. Un vero Stato di diritto deve garantire la cure palliative per tutti e non deve incentivare la morte di nessuno”.

Ha quindi fatto riferimento alle celebrazioni della Madonna della Consolazione alla quale i fedeli devono chiedere di avere la “forza di essere cittadini attivi e responsabili, di essere non solo fruitori dello sviluppo desiderato per la nostra città, ma attori responsabili ed efficienti della sua crescita. Abbiamo celebrato il nostro annuale Convegno diocesano all’insegna di una cittadinanza attiva e responsabile, che come credenti dobbiamo esercitare sul nostro territorio. Mi auguro che le nostre realtà ecclesiali sappiano esprimere al meglio questa cittadinanza per i prossimi appuntamenti che la vita democratica ci propone, che come cristiani dobbiamo preparare con spirito di servizio e con la fedeltà ai grandi principi che stanno alla base del Vangelo”.

Vergine della consolazione, ti affidiamo le speranze che tutti ci portiamo dentro. Nei giorni che starai nella Cattedrale, cuore della nostra vita ecclesiale, in tanti verranno a renderti omaggio e a pregarti. Accogli ogni preghiera, alla quale sono legate tante speranze; dona conforto e fiducia; converti i cuori induriti nel male; non permettere che nessuno torni a casa, dopo l’incontro con te, ancora disperato senza percepire quella pace interiore che solo tu saprai donare”.