Aeroporto Reggio. Associazioni, misure risolutive per la Sogas

Reggio Calabria Attualità

La Camera di Commercio e le associazioni di categoria della provincia invocano "decisioni risolutive" per la Sogas, la societa' che gestisce una parte dei servizi dell'Aeroporto di Reggio Calabria. "Di questi servizi, - si legge in un docuemnto - la maggioranza li affida a societa' esterne, i restanti li svolge col proprio personale. L'handling, cioe' il servizio di assistenza a terra per gli aeromobili, l'Alitalia, per i propri mezzi, lo svolge in auto produzione. E' quindi fuorviante e mistificatorio - si legge - sostenere che, chiudendo la Sogas, si chiude l'aeroporto. Al contrario, noi crediamo che, liberando l'Aeroporto dello Stretto dal gravame economico costituito dalla Societa' di Gestione, se ne interrompa la lenta agonia rendendolo nuovamente competitivo ed appetibile ad offerte di privatizzazione. Perche' sosteniamo questo? La SOGAS e' una S.P.A. a capitale interamente pubblico (oltre i due terzi delle azioni sono di proprieta' della Provincia di Reggio Calabria, il restante terzo e' diviso tra Regione Calabria, Comune di Reggio Calabria, Provincia di Messina e Camera di Commercio di Reggio Calabria). Negli ultimi dieci anni ha accumulato perdite per circa 30 milioni di euro.

Fino al 2006 le perdite erano intorno a 2 milioni di euro l'anno. Nel 2006 vi fu un passivo di oltre 6 milioni, causato da investimenti rivelatisi fallimentari. Negli ultimi quattro anni il passivo si e' standardizzato sui 4 milioni di euro. E' quindi mistificatorio sostenere che l'attuale amministrazione ha dimezzato il passivo. Escluso il 2006, invece, - continua il documento - il passivo in questi ultimi quattro anni si e' in effetti raddoppiato. Come e' raddoppiato il numero degli impiegati. Impiegati ora insoddisfatti e frustrati visto che la societa', per molte sue necessita', affida all'esterno quasi tutte le sue competenze. Ed e' quindi ovvio - sottolineano - che per una societa' che costa alla comunita' 13.000 euro al giorno, con un passivo strutturale annuo di 4 milioni di euro, e che, in piu', ha circa 10 milioni di debiti con privati, qualunque velleitario tentativo di privatizzazione sia destinato a fallire. Unica nota positiva, - si segnala - nel 2010, l'aumento del 7% dei viaggiatori, realizzatosi grazie ad un nuovo volo che Alitalia ha realizzato su Venezia. Per pagare una parte degli imponenti debiti contratti, la SOGAS sta anche tentando di ottenere dal sistema bancario un mega prestito. Si realizzeranno quindi, contro ogni regola della finanza, ulteriori debiti per far fronte a decreti ingiuntivi e diffide di varia natura. Debiti per pagare debiti. Potrebbe sembrare quasi vi sia la volonta', da parte di chi la amministra, di indebitare sempre piu' la SOGAS per scoraggiare qualunque nuovo tentativo di privatizzazione.

Tutte le promesse fatte negli anni sono risultate vane: l'utilizzo del pontile, il check-in a Messina, l'abbattimento del costo dei biglietti. Dopo anni di dotte elucubrazioni, su giornali e TV private, si e' tornati all'obsoleto servizio pullman per collegare l'altra sponda. Per tutti questi motivi il Commissariamento e' l'unica strada praticabile. Per evitare di portare le carte in tribunale. Per risolvere il nodo del monopolio Alitalia e costruire un soggetto nuovo che, libero dai debiti e dai condizionamenti politici, possa veramente attrarre capitali privati e garantire il posto di lavoro agli attuali dipendenti SOGAS. Stupisce - continua la nota - che la Provincia, socia di maggioranza della SOGAS, taccia e continui, con indolente inerzia, a riversare milioni di denaro pubblico in questo pozzo senza fondo, senza tentare di praticare strade alternative.

E' comprensibile l'imbarazzo dei soci messinesi che, appena entrati nel capitale sociale, vengono costretti a ricapitalizzazioni continue. Ma non e' con attendismi tattici che si guarisce il malato. Occorrono decisioni coraggiose - concludono le associazioni - da parte della politica reggina che risolvano una situazione oramai incancrenitasi e senza sbocchi". Il docuemnto e' firmato dai rappresentanti di Camera di Commercio, Confindustria, Confcommercio, Confapi, Confesercenti, Casartigiani, CNA, Confartigianato, ASCOA, Confagricoltura, Coldiretti, CIA, Unione Nazionale Consumatori, Unione Nazionale Cooperative.