Coldiretti: stop ai cibi falsi, raccolte 35mila firme in Calabria

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E’ un obiettivo storico il raggiungimento della raccolta di 1,1 milioni di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa dalla Coldiretti assieme ad altre organizzazioni europee. In Calabria sono state raccolte 35mila firme, come conferma il Presidente Franco Aceto.

“La raccolta - continua - ci ha visto impegnati fino all’ultimo minuto per chiedere all’Europa di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti, salvaguardando la nostra salute e il made in Italy del quale la Calabria è un pezzo importante. La battaglia per valorizzare la nostra agricoltura e proteggere i consumatori non finisce qui, porteremo avanti questa sfida con la determinazione, la trasparenza e l’impegno di sempre. Grazie allo staff di Coldiretti, a tutti i soci calabresi in particolare giovani, al quale - ha aggiunto - va il mio ringraziamento, che hanno sostenuto la campagna, nelle piazze, nei luoghi istituzionali e di incontro, nei mercati di Campagna Amica trovando, una straordinaria sensibilità da parte dei cittadini, delle istituzioni e rappresentanti politici, della cultura e dei mass-media.

“ Per capire la portata storica dell’iniziativa, basti pensare che è appena la settima petizione sulle ben 48 presentate a raggiungere l’obiettivo di un milione di firme da quando tale procedura è stata istituita, 12 anni fa. Si apre un vero e proprio fronte per la trasparenza che, non può essere più ignorato da una Ue che – ricorda Coldiretti – ha avuto sinora un atteggiamento incerto e contradditorio. Nello specifico – sottolinea la Coldiretti – l’iniziativa dei cittadini si prefigge di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’Ue nonché di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare. Superare le attuali politiche comunitarie sull’origine del cibo significa contrastare in modo efficace, un fenomeno, quello dei falsi e dei tarocchi”.