Pesca. Martillotti (Cpsa): il settore è allo stremo e la Regione tarda ad intervenire
Incertezze e ritardi della Regione nella programmazione del settore pesca hanno infuocato gli animi dei pescatori artigianali e di quelli impegnati nell’attività a strascico, per “la mancata attivazione di azioni a sostegno dell’intera economia ittica regionale”.
Incalza dunque la protesta degli operatori del settore, che nei giorni scorsi hanno partecipato al “Tavolo di ascolto” convocato dal vice-sindaco del Comune di Corigliano-Rossano.
Per Salvatore Martillotti, presidente del Comitato Pescatori Costieri Artigianali di Corigliano-Rossano, certamente una cosa è sicura: “siamo un settore - afferma - ormai allo stremo a causa di una pesantissima crisi produttiva, socio-economica ed occupazionale e con questo contesto avremmo fatto volentieri a meno sia delle ‘telenovele’ imposte dall’Unione europea sull’utilizzo degli attrezzi da pesca nel Mediterraneo che del nuovo regime sanzionatorio”.
Pertanto, e questa è la richiesta, per un comparto definito “ormai al collasso” servono risposte concrete all’emergenza, “ma - aggiunge ancora Martillotti - anche interventi strutturali per arrestare il continuo declino del settore della pesca provocato anche dai ritardi storici della Regione Calabria insieme alle disattenzioni recenti per il mancato decollo di tutti quei meccanismi necessari a tutelare la categoria”.
Con questo quadro “preoccupante” sarebbe pertanto opportuna una forte sinergia fra pescatori, Istituzioni, e associazionismo settoriale: “E allora – sbotta il presidente del Comitato - perché il Comune di Corigliano-Rossano non si attiva convocando un Tavolo di ascolto nell’attesa del possibile decollo della Consulta del mare per predisporre proposte adeguate a superare le difficoltà, ma anche lavorare per attivare una programmazione adeguata alla realtà dell’economia ittica locale”.
Ma un’altra domanda sconcerta i pescatori, ovvero il perché la Regione Calabria, nell’ambito delle proprie competenze, non si attivi “coinvolgendo l’associazionismo della pesca, per trovare le possibili soluzioni in un quadro di sostenibilità ambientale, equilibrio socio-economico e compatibilità con le norme comunitarie?”.
Per evitare fughe in avanti e arginare le difficoltà, secondo la categoria deve anche aumentare la consapevolezza dei pescatori “per evitare di confondere diritti e regole. Infatti, sono fortemente convinto – conclude Salvatore Martilotti - che per poter far valere i nostri diritti è necessario capire quali sono le regole da rispettare”.