Piccola pesca, Flag: “sospiro di sollievo col fondo UE, Regione cosa farà dopo?”
Il presidente Flag del Comune unico, Salvatore Martilotti è convinto che in questa grave emergenza senza precedenti, serve più attenzione per il settore della pesca da parte dei Comuni costieri e dei Flag per interventi di propria competenza dagli effetti più immediati, a partire da aiuti urgenti per i pescatori e le loro famiglie, in particolare, quelli artigianali ormai, in tanti, sprofondati nella povertà.
“Ma considerato che i pescatori sbarcano prodotti alimentari servono iniziative per garantire gli approvvigionamenti alimentari alla popolazione con il “prodotto ittico sbarcato localmente” e così si potrebbe consentire alla flotta peschereccia di ripartire e riprendere il mare con le modalità che potranno essere concordate tra pescatori, imprese di pesca, addetti alla commercializzazione con la regia e il sostegno costante dei Sindaci” – è l’idea di Martilotti.
“E in quei Comuni costieri carenti di strutture per la vendita al consumo delle modiche quantità sbarcate dalla pesca artigianale, - avanza la nota - si rende urgente intervenire per realizzare “strutture provvisorie” da utilizzare come “mercatini ittici al consumo” con la gestione affidata ai piccoli pescatori. Con quali risorse? I Sindaci, insieme alla Regione, devono intervenire utilizzando le risorse dei Flag (Gruppi di Azione Costiera) per l’emergenza in atto, e così come indica Bruxelles, e il buon senso, è necessario superare la “gestione burocratica” e le restrizioni per interventi in direzione della “diversificazione e dell’innovazione” della pesca costiera artigianale così come è in corso di approvazione da parte della UE”.
“Allora cosa fare? In questo momento di grande difficoltà – continua Salvatore Martilotti – è necessario intervenire per garantire liquidità al settore e, inoltre, è urgente dare un segnale ai pescatori e alle imprese di pesca per la ripartenza dell’attività, ma è anche prioritario garantire risorse ai Comuni costieri per realizzare le strutture a miglio zero. Dopo l’abrogazione della “Circolare urgente” del Mipaaf e le difficoltà applicative nella seconda “Circolare urgente” servono scelte coraggiose perché non c’è più tempo e, pertanto, servono interventi rapidi per tutelare il lavoro e le imprese di pesca ormai in ginocchio ma incidono anche poco gli strumenti a sostegno varati dal Governo per un settore abbastanza complesso”.
Sulla commercializzazione e vendita del pescato Salvatore Martilotti ha due notizie per i pescatori: “una buona e l'altra che, - dice - non prevedendo nessun intervento a sostegno, di fatto, è come se non si riconoscesse che il settore è in ginocchio per l'emergenza Covid-19. Partiamo dagli interventi positivi a sostegno dei pescatori per la grave emergenza senza precedenti del Coronavirus. Dopo le dovute scuse agli italiani arrivano notizie buone da Bruxelles: ‘per aiutare l’industria marittima e la pesca, l’esecutivo della Ue proporrà un’eccezionale flessibilità nell’uso del fondo marittimo e della pesca del blocco per fornire sostegno ai pescatori durante la temporanea interruzione delle attività".
“Bene l'intervento dell’Unione europea, ma a questo punto – conclude Salvatore Martilotti - sorge spontanea una domanda dopo il varo, da parte della Giunta regionale, dei provvedimenti compresi nel "Riparti Calabria" che, così sembra, per la pesca non prevede nulla e dopo l'approvazione da parte dell'esecutivo della UE, la Regione Calabria come intenderà intervenire con le risorse Feamp che gestisce? - si chiede l’esponente del Comitato pescatori Calabria. Ci sarà un segnale forte commissariando i Flag? Ci saranno azioni di sostegno per le imprese e per la commercializzazione nel settore della pesca coinvolgendo i territori costieri con i pescatori e, in particolare, quelli artigianali per il recupero delle plastiche dalle spiagge e dai mari calabresi non appena cesseranno le misure restrittive varate dal Governo per l’emergenza Covid-19 con le risorse del Feamp riprogrammate?”
“E considerato che siamo in fase di redazione del Bilancio regionale non si può pensare a finanziare la Legge regionale di settore, la n.27/2004, per sostenere la pesca costiera artigianale in ginocchio, che rappresenta circa l'80% della flotta calabrese? A noi non resta che sperare in una inversione di rotta, insieme alla buona volontà delle Istituzioni locali e regionali, perché siamo convinti – closa nota - che un settore importante come quello della pesca in Calabria merita maggior attenzione e interventi a sostegno, soprattutto, in questa grave emergenza senza precedenti”.