Confisca di beni nel Lametino. Operazione della Dia
La Dia di Catanzaro ha confiscato il patrimonio aziendale, societario e personale di un imprenditore lametino, Vincenzo Perri, 35 anni, che opera nella Piana di Lamezia Terme. Il provvedimento di confisca, che ammonta a 18 milioni di euro, è stato adottato dalla Corte di Appello di Catanzaro su richiesta della Procura Generale.
Nel provvedimento sono finiti i capitali sociali di tre societa' che operano nel campo dell'edilizia, della somministrazione di alimenti e della distribuzione di carburanti; una villa con piscina; cinquanta beni immobili tra fabbricati e magazzini; cinque terreni; quattordici tra autovetture e automezzi commerciali; 28 rapporti bancari e postali; due autorizzazioni amministrative. Beni situati in gran parte nel territorio del Lametino e con un cantiere anche nel comune di Roggiano, nel Cosentino. I particolari dell'operazione sono stati resi noti questa mattina, nel corso di una conferenza stampa che si e' svolta nella sede della Dia di Catanzaro. Presenti il procuratore generale di Catanzaro, Dolcino Favi; l'aggiunto Domenico Prestinenzi; i responsabili della Dia di Reggio Calabria, Francesco Falbo, e di Catanzaro, Antonino Cannarella. Perri e' attualmente sottoposto alla misura alternativa dell'obbligo di dimora nel comune di residenza, essendo destinatario di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione di polizia "Rainbow", contro un'organizzazione e pericolosa associazione criminale dedita, tra l'altro, all'estorsione e all'usura. L'uomo, inoltre, ha riportato una condanna in appello per usura pluriaggravata, con sentenza irrevocabile, dalla quale e' partita l'iniziativa che ha portato alla confisca. Un soggetto ben noto, dunque, agli inquirenti che lo scorso mese di novembre avevano applicato la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, motivandola con la "spiccata tendenza a delinquere, dedita alla commissione di variegate fattispecie criminali".